SUI MASSIMI DAL 2009

La Bce alza i tassi di interesse di 0,75 punti percentuali | Ecco come e quanto potrebbero aumentare i mutui

La decisione arriva dopo la riunione del Consiglio direttivo della Banca centrale europea che prevede anche ulteriori aumenti

© Tgcom24

La Bce ha alzato i tassi d'interesse di 0,75 punti percentuali. Il tasso principale sale al 2% (il livello più elevato dal gennaio del 2009), quello sui depositi all'1,5% e quello sui prestiti marginali al 2,25%. Lo comunica la Banca centrale europea dopo la riunione del Consiglio direttivo, sottolineando di prevedere anche ulteriori aumenti.

Come e quanto potrebbero aumentare i mutui - Secondo le simulazioni realizzate da Facile.it, l'aumento dei tassi di interesse potrebbe tradursi, nei prossimi mesi, in un incremento delle rate dei mutui variabili degli italiani, con rincari fino a 50 euro al mese per un finanziamento medio (126mila euro in 25 anni, LTV 70%, Tan iniziale 0,67%), e un aggravio complessivo di circa 150 euro da inizio anno.

"Per sapere quale sarà l’aumento effettivo delle rate - spiega Facile.it - bisognerà attendere di vedere come si muoverà l’Euribor, perché se è vero che l’indice cambia sulle base delle aspettative dei tassi Bce, non è detto che lo faccia in misura uguale ai tassi della Banca centrale. Fermo restando che l’impatto sarà diverso per ciascun mutuatario in base all’importo residuo del finanziamento e al numero di rate ancora da pagare; più si è vicini alla fine del piano di ammortamento, minore sarà l’effetto sulle rate".

Giorgetti: rialzo previsto ma confidiamo in saggezza Bce - "Il rialzo dei tassi della Bce era ampiamente previsto. Probabilmente non sarà l'ultimo in questa fase, ma confidiamo nella saggezza della Bce nell'interpretare le cause della recente impennata dell'inflazione e nel tener conto del rallentamento in corso nell'economia europea". Così in una nota il ministro dell'economia Giancarlo Giorgetti sul rialzo dei tassi.

I possibili scenari - Secondo le simulazioni di Facile.it, se l’Euribor aumenterà in misura uguale ai tassi della Bce, un mutuatario che ha sottoscritto un finanziamento variabile da 126mila euro a gennaio 2022 si troverà quindi a pagare nei prossimi mesi una rata da 604 euro, vale a dire 50 euro in più rispetto ad oggi e 150 euro in più da inizio anno (+32%).

Se si guarda invece ai Futures sugli Euribor, che rappresentano l’aspettativa che gli operatori hanno sull’andamento dell’indice nei prossimi anni, emerge un possibile aumento ancor più consistente. Secondo queste previsioni, entro fine anno l’indice Euribor (a 3 mesi) arriverà al 2,24%: in questo caso, la rata del mutuo potrebbe salire addirittura a 630 euro, vale a dire 174 euro in più rispetto a inizio anno. 

Bce: "Inflazione troppo alta, ridurre sostegno a domanda" - "L'inflazione rimane troppo elevata e rimarrà al di sopra dell'obiettivo per un periodo prolungato - spiega la Bce in una nota -. A settembre l'inflazione nell'area dell'euro ha raggiunto il 9,9%. Negli ultimi mesi, l'impennata dei prezzi dell'energia e dei generi alimentari, le strozzature dell'offerta e la ripresa della domanda dopo la pandemia hanno determinato un ampliamento delle pressioni sui prezzi e un aumento dell'inflazione".

Con questi provvedimenti il Consiglio direttivo "mira a ridurre il sostegno alla domanda e a prevenire il rischio di un persistente spostamento verso l'alto delle aspettative di inflazione".

Stretta su tassi dei maxi finanziamenti alle banche - Oltre ad aumentare ancora i tassi di interesse per tutta l'area euro, la Bce ha deciso di rivedere in senso restrittivo le condizioni dei maxi rifinanziamenti a lungo termine (Tltro III) che negli anni scorsi di crisi aveva erogato alle banche. "Oggi, alla luce dell'aumento inatteso ed eccezionale dell'inflazione, lo strumento deve essere ricalibrato per assicurare che sia coerente con il più ampio processo di normalizzazione della politica monetaria - si legge in una nota - e rafforzi la trasmissione degli incrementi dei tassi di riferimento alle condizioni di concessione del credito bancario".

Il Consiglio direttivo ha quindi "deciso di modificare i tassi di interesse applicabili ai Tltro III a partire dal 23 novembre 2022 e di offrire alle banche - si legge ancora - ulteriori date per il rimborso anticipato volontario degli importi".

La Bce ha anche deciso di fissare la remunerazione delle riserve obbligatorie detenute dagli enti creditizi presso l'Eurosistema al tasso della Bce sui depositi presso la Banca centrale, allo scopo di allineare maggiormente questa remunerazione alle condizioni del mercato monetario. Dal 23 novembre fino alla data di scadenza o rimborso anticipato di ogni rifinanziamento con questo strumento "il tasso di interesse sarà indicizzato alla media dei tassi di interesse di riferimento della Bce applicabili per ogni operazione in tale periodo". La Bce inoltre "riesaminerà regolarmente come le operazioni mirate di rifinanziamento contribuiscono all'orientamento della politica monetaria".