La crisi in atto sta mettendo a dura prova le imprese, molte delle quali dovranno fare i conti con un forte incremento delle insolvenze. Secondo uno studio di Allianz Trade, leader mondiale dell'assicurazione crediti commerciali, la pressione inflazionistica, la stretta monetaria, la crisi energetica e le interruzioni della catena di approvvigionamento stanno mettendo a rischio i flussi i cassa delle realtà imprenditoriali sia in Italia sia nel mondo.
Rapporto sul rischio d'impresa - Nel suo rapporto "Il rischio d'impresa è tornato: attenzione alle insolvenze aziendali", Allianz Trade parla di una prospettiva di aumento delle insolvenze aziendali globali sia nel 2022, quando cresceranno del 10%, sia nel 2023 (+19%). Anche se molti governi hanno deciso di intervenire con politiche fiscali incisive, il pericolo è che la situazione resti comunque molto pesante. Nei prossimi due anni l'Europa potrebbe essere particolarmente colpita dalle impennate delle insolvenze: si attendono ingenti aumenti in Francia (+46% nel 2022 e +29% nel 2023), nel Regno Unito (+51% e +10%), in Germania (+5% e +17%), in Italia (-6% e +36%). Complessivamente, nell'intera regione europea nel 2022 il livello pre-pandemico di insolvenze sarà superato del 5%. Nel nostro Paese si stima che il prossimo anno circa 11mila imprese saranno a rischio default.
Lo scenario - "La ripresa delle insolvenze aziendali è già una realtà per la maggior parte dei Paesi, in particolare per i principali mercati europei (Regno Unito, Francia, Spagna, Paesi Bassi, Belgio e Svizzera) a cui si ascrivono due terzi dell'aumento - spiega Maxime Lemerle, lead analyst of Insolvency research di Allianz Trade -. A livello globale, la metà dei Paesi esaminati ha registrato un aumento a doppia cifra delle insolvenze aziendali nella prima metà del 2022. Tuttavia, negli Stati Uniti, in Cina, Germania, Italia e Brasile si registra ancora da lungo tempo un basso livello di insolvenze, ma la tendenza dovrebbe invertirsi il prossimo anno".
Bolletta energetica e tassi d'interesse - Per spiegare tale impennata, Allianz Trade individua tre principali shock che possono avere un impatto significativo sulla redditività delle imprese. La bolletta energetica continuerà a rappresentare il principale shock, in particolare per i Paesi europei. Ai livelli attuali, i prezzi dell'energia annullerebbero gli utili della maggior parte delle imprese non finanziarie, mentre il potere di determinazione dei prezzi diminuisce a causa del rallentamento della domanda. Inoltre, nella prima metà del 2023 si profila lo shock dei tassi d'interesse e l'accelerazione dei salari. Per l'Europa questo potrebbe equivalere allo shock di redditività di -4% provocato dal Covid. Come previsto, gli elevati saldi di cassa delle imprese (ancora superiori ai livelli pre-Covid per il 43% negli Stati Uniti, il +36% nel Regno Unito e il +32% nell'Eurozona) hanno svolto un importante ruolo di cuscinetto contro la normalizzazione della politica monetaria nel 2022. Ma il peggio, forse, deve ancora arrivare.