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"Annegare o bruciare i bambini ucraini", sospeso l'anchorman russo Anton Krasovsky

Il conduttore di RT aveva anche giustificato gli stupri da parte dei soldati russi nei confronti delle donne ucraine. L'emittente di Mosca ha preso provvedimenti: "Parole disgustose"

© Da video

Anton Krasovsky ha suggerito in diritta tv di "annegare o bruciare i bambini ucraini": dichiarazioni shock denunciate subito dal ministro degli Esteri dell'Ucraina, Dmytro Kuleba, che ha chiesto ai governi di bandire l’emittente russa, pubblicando sui social un estratto della trasmissione. Ora l'anchorman della tv RT (ex Russia Today) è stato sospeso. 

Le frasi di Anton Krasovsky. Dopo aver proposto di "annegare o bruciare bambini ucraini", l'anchorman ha continuato giustificando gli stupri da parte dei soldati russi nei confronti delle donne ucraine, e sostenendo l’Ucraina non dovrebbe esistere e che gli ucraini che resistono alla Russia dovrebbero essere fucilati.

Il video su Twitter. Le parole di Anton Krasovsky sono state subito condivise sui social dal ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, che ha chiesto ai governi di bandire l’emittente russa. Per Kuleba l'intervento dell’anchorman è "un incitamento al genocidio” che “non ha nulla a che fare con la libertà di parola".

I provvedimenti. La sospensione di Anton Krasovsky dal servizio arriva dal capo redattrice dell'emittente, Margarita Simonyan, che lo annuncia su Twitter. "La dichiarazione di Anton Krasovsky è selvaggia e disgustosa - ha scritto - Forse Anton ci spiegherà quale follia temporanea ha causato queste parole".

I bambini uccisi. Le parole di Krasovsky toccano un nervo scoperto. In Ucraina, dall'inizio della guerra, sono stati uccisi 423 bambini.Lo rende noto l'ufficio del procuratore generale del Paese. Altri 810 minori risultano invece essere rimasti feriti. Il maggior numero di bambini uccisi è stato registrato nelle regioni di Donetsk, Kharkiv e Kiev. Il bilancio non è tuttavia definitivo dato che è ancora in corso il lavoro per raccogliere i dati delle vittime e dei feriti nelle aree occupate o dove ci sono combattimenti.

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