LA VICENDA E' ARRIVATA IN CASSAZIONE

Milano, relazione tra professore e alunna 17enne: docente "bandito" dalla scuola

L'inizio della vicenda risale al 2016 quando i due iniziarono a frequentarsi: l'uomo poco dopo fu allontanato dall'insegnamento con un provvedimento disciplinare del ministero dell'Istruzione

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Una relazione tra un professore e un alunna 17enne è finita con il "bando" del docente dal mondo della scuola. E' accaduto in un istituto superiore della periferia di Milano. L'inizio della vicenda risale al 2016 quando i due iniziarono a frequentarsi. Una volta che la relazione divenne pubblica, il docente fu allontanato dall'insegnamento con un provvedimento disciplinare del ministero dell'Istruzione. Una decisione a cui il professore ha fatto appello e che, a distanza di circa 6 anni, è approdata in Cassazione, dove però è stata confermata la sanzione: l'uomo non potrà più far parte del mondo della scuola.

Le "attenuanti" del professore - L'uomo, durante i vari gradi di giudizio, come racconta il "Corriere della Sera", non ha mai negato la relazione, ma ha cercato di difendere la propria posizione sottolineando sia che la ragazza aveva nel corso dell'anno scolastico compiuto 18 anni, sia il fatto che fosse stata lei a prendere l'iniziativa e anche che la madre dell'alunna fosse a conoscenza della relazione. Ma per i giudici nessuno di questi elementi è stato sufficiente per alleggerire la posizione del professore.

Per il docente nessuna denuncia - La vicenda è sempre rimasta nell'ambito delle sanzioni amministrative: il professore infatti non è stato mai denunciato perché una relazione con un proprio alunno o alunna non è reato se questi ha più di 16 anni. 

"Una grave violazione dei doveri inerenti alla funzione educativa" - L'uomo nei vari gradi di giudizio ha cercato di veder ridotta la propria "pena", rifacendosi agli articoli del contratto di lavoro pubblico che per le sanzioni disciplina prevedono la sospensione, ma con il rientro a scuola con mansioni diverse dall'insegnamento. Per lui non c'è stato nulla da fare.

La relazione con l'alunna è stata infatti ritenuta una "grave violazione dei doveri inerenti alla funzione educativa", dato che, hanno scritto i giudici dell'Appello, "instaurare una relazione sentimentale e sessuale con un'alunna significava venir meno in modo radicale ai doveri e alle responsabilità insiti nel ruolo e disvelava la totale incapacità di discernere la sfera professionale da quella personale e la sfera etica da quella sentimentale, giungendo il docente a uniformarsi nei comportamenti a un coetaneo dei propri allievi".