"I miei genitori erano due contadini, lavoravano tutto il giorno nei campi e non avevano tanto tempo da dedicare a noi figli". In vista dell'uscita della sua autobiografia, "Piume di struzzo", edita da Mondadori, Tina Cipollari si racconta la "Verissimo", concentrandosi in particolare sul proprio passato difficile.
"Una volta io e mia mamma dovevamo andare a Roma. Per arrivare alla fermata dell'autobus, abbiamo fatto una strada serrata e, siccome poco prima aveva piovuto, ci siamo sporcate le scarpe di fango. A quel punto, a Roma, volevamo prendere un taxi per arrivare in centro, ma non ci hanno fatte salire, perché avevamo le scarpe sporche", ricorda l'opinionista di "Uomini e donne", spiegando di aver utilizzato il suo personaggio come una maschera, proprio per celare il dolore.
"Quelle sofferenze mi hanno resa forte e mi hanno aiutata ad apprezzare le piccole cose", spiega Cipollari.