In Cina lo "Xi Terzo", con altri cinque anni di potere assoluto e incontrastato, ha preso forma con la prova di forza schiacciante nell'ultima delle sette giornate del XX Congresso nazionale del Pcc. Il presidente Xi Jinping, che ha fatto ulteriormente elevare il suo status come mai dai tempi di Mao Zedong, ha centrato il trionfo anche con il suo predecessore Hu Jintao, al centro di un caso. Non è chiaro se si sia trattato di un atto voluto o di un malore, come riferito in tarda serata dalla Xinhua con post su Twitter in inglese, ma Hu, nel mezzo della cerimonia di chiusura del Congresso e con l'arrivo autorizzato dei media locali e stranieri, è stato raggiunto da due commessi che lo hanno invitato a uscire.
Sollevato di peso - I due hanno tentato di sollevarlo di peso con una resistenza che è durata più di un interminabile minuto. L'ex leader ha tentato di parlare con Xi, seduto alla sua destra, e con il più lontano premier Li Keqiang, un suo protetto, prima di cedere e di lasciare la sala con il segretario generale che è rimasto impassibile. Una vicenda strana, molto strana, che ha avuto comunque l'effetto implicito di un'umiliazione verso un ex leader ormai anziano e forse anche il valore di un monito contro eventuali sacche di resistenza interna.
"Ha avuto un malore" - Il telegiornale serale ha citato Hu, ma non l'episodio, mentre quasi a mezzanotte il tweet dell'agenzia Xinhua ha spiegato che l'ex presidente "non si è sentito bene durante la sessione, il suo staff, per la sua salute, l'ha accompagnato in una stanza accanto al luogo dell'incontro per riposarsi. E ora sta molto meglio". Fatto sta che anche il suo nome su Weibo (il Twitter in mandarino) è finito nelle maglie della censura del Great Firewall.
La politica dell'uomo solo al comando - L'adozione della risoluzione sulla Costituzione è passata all'unanimità e qualche osservatore ha speculato che Hu volesse esprimere dissenso contro la politica dell'uomo solo al comando. Xi ha imposto la sua linea neo marxista-leninista all'economia con il ruolo primario delle compagnie statali nei processi di sviluppo.
La questione Taiwan - Oltre al suo personale prestigio, è stato inserito un passaggio fondamentale su Taipei nella Carta, a rimarcare la linea rossa delle relazioni con gli Stati Uniti: il Pcc dice di "opporsi risolutamente e di scoraggiare i separatisti che cercano l'indipendenza di Taiwan". Immediata la risposta dell'isola ribelle con l'invito alla Cina ad "abbandonare la vecchia mentalità di aggressione e confronto", agendo "in modo pacifico, reciproco e pragmatico".
Il nuovo Comitato centrale - Xi ha centrato la blindatura del nuovo Comitato centrale fatto di 205 effettivi, più 171 supplenti, con l’allontanamento di figure non allineate come il premier Li Keqiang e Wang Yang (il numero 4 del Pcc), entrambi 67enni e ancora eleggibili. Con l'iscrizione nella Carta dei 'due stabili' (cementare lo status centrale di Xi e il ruolo guida del suo pensiero politico all'interno del Pcc) e delle 'due salvaguardie' (che tutelano lo status centrale di Xi all'interno del partito e l'autorità centralizzata del partito), gli esperti hanno osservato che si è trattato di novità che rafforzano l'autorità di Xi, ne consolidano il potere rendendo più difficile ogni opposizione perché qualsiasi divergenza potrebbe essere vista come un attacco al partito.
Xi: "Il nostro partito è ancora nel fiore degli anni" - I successi raggiunti nel secolo scorso dal Partito comunista "sono stati davvero notevoli e, a più di cento anni dalla sua fondazione, il nostro partito è ancora nel fiore degli anni", ha detto Xi chiudendo il congresso. "Siamo pienamente fiduciosi e capaci di creare miracoli nuovi e ancora più grandi nel nuovo viaggio della nuova era, miracoli che stupiranno il mondo", ha concluso prima di strappare l'ultimo applauso. Domenica, la plenaria del XX Comitato centrale eleggerà il Politburo (25 membri) e il suo Comitato permanente (attualmente 7) che sarà presentato ai media da Xi, incoronato per la terza volta alla segreteria generale del Pcc.