"Una norma primaria"

Nuovo governo: per cambiare i nomi dei ministeri servirà un decreto legge

Tra le novità il ministero delle Imprese e del Made in Italy e quello Istruzione e del merito 

© Ansa| Giuseppe Valditara, ministro dell'Istruzione e del merito

Con il nuovo governo di Giorgia Meloni, cambiano i nomi dei ministeri ma per ribattezzarli sarà necessario un decreto legge e un dpcm. Come annunciato dalla stessa presidente del Consiglio, durante la presentazione della lista dei ministri, a cambiare nome saranno sette dicasteri. Per quanto riguarda i ministeri con portafoglio: quello dello Sviluppo economico diventerà ministero delle Imprese e del Made in Italy; quello della Transazione ecologica si trasformerà in ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica; il ministero delle Politiche agricole sarà rinominato Agricoltura e della sovranità alimentare; infine, quello dell'Istruzione sarà dell'Istruzione e del merito.

Discorso diverso per i ministri senza portafoglio: per affidargli le deleghe servirà un dpcm. Anche in questo caso, ci saranno delle novità rispetto al governo procedente: arrivano due nuovi ministeri, quello delle Riforme istituzionali e quello degli Affari europei. Quest'ultimo acquisirà anche la coesione territoriale (oggi abbinata al Sud) e al Pnrr.

Inoltre, dei ministeri già presenti nel governo uscente, a cambiare nome sarà quello delle Politiche giovanili che si trasformerà in ministero Sport e giovani, Sud e mezzogiorno diventerà ministero delle Politiche del Mare e per concludere a quello della Famiglia e pari opportunità, sarà aggiunto il nome natalità. Non compare invece, il ministero dell'Innovazione della transizione digitale.

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