Giorgia Meloni, dopo aver accettato l'incarico di formare il nuovo governo, ha annunciato la lista dei ministri: Antonio Tajani agli Esteri, Maria Alberti Casellati alle Riforme, Carlo Nordio alla Giustizia, Guido Crosetto alla Difesa, Orazio Schillaci alla Salute, Matteo Salvini alle Infrastrutture.
Ministri senza portafoglio
Luca Ciriani (Fratelli d'Italia) ministro Rapporti con il Parlamento - Friulano, 55 anni, capogruppo al Senato di Fratelli d'Italia per due legislature, Luca Ciriani milita nel Msi da giovanissimo, dai tempi dell'Università di Trieste dove si è laureato in Lettere. Tra gli esponenti più vicini a Giorgia Meloni, seguirà il ministero dei Rapporti per il Parlamento e i delicati equilibri all'interno della maggioranza e con le opposizioni. Nel 2008 aderisce al PdL ed entra a far parte della giunta regionale guidata da Renzo Tondo come vicepresidente della Regione e assessore alla protezione civile. Sarà eletto nuovamente consigliere alle elezioni del 2013 con il PdL, che lascia nel febbraio 2014 per dichiararsi indipendente. Nel 2015 aderisce a Fratelli d'Italia. Nel 2018 approda al Senato per Fratelli d'Italia dove diventa presidente del gruppo parlamentare, incarico in cui è stato confermato anche in questa legislatura e che ora - che entra al governo - dovrà lasciare.
Paolo Zangrillo (Forza Italia) ministro Pubblica amministrazione - Nato a Genova ma coordinatore di Forza Italia in Piemonte, laurea in giurisprudenza, esperienze come manager di grandi aziende quali Magneti Marelli, Fiat Powertrain e Iveco, il senatore Paolo Zangrillo, nominato ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica nel nuovo governo Meloni è fratello di Alberto Zangrillo (medico personale di Silvio Berlusconi) e come lui gran tifoso del Genoa Calcio. Parlamentare dal 2018 nelle liste di Forza Italia, 60 anni, ha conseguito la laurea nel 1987 all'università degli Studi di Milano. Nel marzo 2018 l'elezione alla Camera dei Deputati con Forza Italia e la rielezione al Senato nell'ultima votazione dove ha riportato oltre il 50% dei voti nel suo collegio uninominale del Piemonte. Sono note, fra le altre, le sue posizioni a favore della Tav Torino-Lione e per una profonda riforma del reddito di Cittadinanza.
Roberto Calderoli (Lega) ministro Affari Regionali e le Autonomie - Leghista della prim'ora, Roberto Calderoli si appresa a giurare da ministro per la terza volta nella sua ormai più che trentennale carriera politica. Questa volta guiderà il dicastero gli Affari Regionali e delle Autonomie, dopo essere stato a capo delle Riforme istituzionali dal 2004 al 2006 e della Semplificazione normativa dal 2008 al 2011, sempre con Silvio Berlusconi presidente del consiglio. Classe 1956, Calderoli muove i primi passi accanto a Umberto Bossi. Laureato in medicina, e da sempre strenuo sostenitore delle Autonomie, tema caro al nuovo governo. Calderoli è stato anche vicepresidente del Senato per tre volte, prima con Marcello Pera, poi con Franco Marini e, infine, con Pietro Grasso e Maria Elisabetta Casellati. Controverso in alcune sue dichiarazioni, è stato protagonista di un rovente faccia a faccia con l'allora ministro Cécile Kyenge.
Nello Musumeci (Fratelli d'Italia) ministro delle Politiche del Mare e del Sud - Presidente della Regione siciliana nella legislatura appena conclusa, Nello Musumeci, 67 anni, bancario e giornalista pubblicista, è uno dei volti storici della destra in Sicilia degli ultimi trent'anni. Col governo Meloni sarà ministro del Sud e del Mare. Giovane presidente della Provincia di Catania eletto con il Msi nel 1994, resta alla guida dell'ente per due mandati. È stato anche coordinatore regionale di Alleanza Nazionale, partito che lascia nel 2005 in polemica con Gianfranco Fini, fondando il movimento regionale Alleanza Siciliana. Alla guida di questo nel 2006 si candida a Palazzo d'Orleans contro Totò Cuffaro e il centrodestra, ma non viene eletto. Sottosegretario di Stato alle Politiche del Lavoro nel quarto governo Berlusconi nel 2011. Nel 2012 ritenta l'avventura alla presidenza della Regione e viene sconfitto da Rosario Crocetta, candidato del centrosinistra. Nel 2017 è eletto governatore della Sicilia, incarico per il quale decide di non ricandidarsi a settembre scorso per favorire l'unità del centrodestra siciliano, quindi viene eletto senatore della Repubblica alle politiche del 25 settembre.
Raffaele Fitto (Fratelli d'Italia) per gli Affari europei, per le politiche di coesione e per il Pnrr - Un'esperienza da eurodeputato, presidente della Regione Puglia e ministro per gli Affari regionali nel quarto governo Berlusconi. Raffaele Fitto occuperà la cruciale casella degli Affari europei - che si occuperà anche del Pnrr -. Dopo una lunga carriera politica iniziata con la militanza nella Dc a soli 19 anni, passata per Forza Italia e approdata in Fratelli d'Italia. Nato a Maglie il 28 agosto 1969, Raffaele è figlio del politico democristiano Salvatore Fitto, presidente della Regione Puglia dal 1985 fino alla sua morte, nel 1988. E' questo l'anno in cui il giovane Fitto inizia la sua militanza nella Dc, con cui viene eletto in consiglio regionale della Puglia nel 1990. Nel 1994 arriva la laurea in giurisprudenza e, con lo scioglimento della Dc, l'adesione al Partito Popolare Italiano di Rocco Buttiglione, che seguirà nell'alleanza con la neonata Forza Italia. Nel 1995 viene riconfermato in regione, dove diventerà assessore e vicepresidente. Nel 1999 è eletto parlamentare europeo con Forza Italia. Rimane in carica solo per un anno perché nel 2000 si candida alla guida della Puglia, diventando il più giovane presidente di Regione della storia della Repubblica. Ricandidatosi alle regionali del 2005, è sconfitto per un soffio da Nichi Vendola. L'anno dopo, Fitto approda in Parlamento come deputato Fi, e nel 2008 è nominato ministro per gli Affari regionali nel governo Berlusconi IV. Nel 2014 torna a Strasburgo con la vittoria alle europee, ma quello stesso anno si consuma la rottura con Forza Italia a seguito del patto del Nazareno. Il divorzio definitivo arriverà nel 2015. Alle politiche del 25 settembre è stato eletto deputato con Fratelli d'Italia.
Andrea Abodi (tecnico) ministro per lo Sport e i giovani - Nato a Roma il 7 marzo del 1960, una laurea in economia alla Luiss, una vita da dirigente principalmente nel settore di cui ora è ministro. Andrea Abodi è il nuovo titolare del dicastero dello sport nel governo Meloni, e la sua nomina segna tra l'altro il ritorno del ministero, a venti mesi dalla caduta del Conte 2. Abodi è attualmente presidente dell'Istituto per il Credito Sportivo, un incarico giunto all'apice di una lunga carriera nel mondo della dirigenza sportiva, che lo ha portato tra l'altro ad essere tra i cofondatori di Media Partners, presidente della Lega calcio di serie B, consigliere della Figc, e consigliere di Coni Servizi.
Eugenia Roccella (Fratelli d'Italia) ministro Famiglia, Natalità e Pari opportunità - Eugenia Maria Roccella, 69 anni, è nata a Bologna e figlia di uno dei fondatori del Partito Radicale, Franco Roccella, e della pittrice e femminista Wanda Raheli. E' il nuovo ministro della Famiglia, natalità e pari opportunità. Laureata in lettere moderne, è dottore di ricerca presso l'Università La Sapienza. Dal 2000 è giornalista professionista. Negli anni ottanta ha lasciato i Radicali, colpevoli, a suo dire, di portare avanti «battaglie che stanno conducendo verso la distruzione dell'individuo». Si è allontanata per vent'anni dalla politica attiva. È diventata editorialista del quotidiano Avvenire e ha collaborato con Il Foglio, con Il Giornale e con la rivista bimestrale di cultura politica Ideazione. Nel 2007 è portavoce, insieme con Savino Pezzotta, del Family Day, la manifestazione di sostegno alla famiglia formata da un uomo e una donna organizzata per il 12 maggio all'associazionismo cattolico. Nel 2013 ha fondato "Di mamma ce n'è una sola", il primo comitato italiano contro l'utero in affitto. E' una delle fondatrici del Movimento Identità e Azione, guidato da Gaetano Quagliariello. Alle elezioni politiche del 2022 viene ricandidata alla Camera nel collegio uninominale Puglia - 01 (Foggia) per il centrodestra e in terza posizione nelle liste di Fratelli d'Italia nei collegi plurinominali Calabria e Sicilia.
Alessandra Locatelli (Lega) ministro per le Disabilità - Il nuovo ministro della Disabilità, Alessandra Locatelli, è della Lega. Ha ricoperto per meno di due mesi l'incarico di ministro senza portafoglio della Famiglia e della Disabilità con il governo Conte I, nel luglio 2019, ma a settembre, con il governo Conte II, quell'incarico fu affidato ad Elena Bonetti. Nata a Como, 46 anni, Locatelli è laureata in Sociologia, educatrice specializzata nella cura delle persone affette da disabilità psichica, ed ha lavorato nel campo dell'assistenza e della cura delle persone affette da disabilità intellettiva. Militante della Lega Nord, nel marzo 2016 ne è diventata segretaria cittadina a Como. Il suo primo ingresso alla Camera è nel 2018.
Maria Elisabetta Alberti Casellati (Forza Italia) ministro per le Riforme istituzionali - Veneta, 76 anni, giurista, Elisabetta Casellati è stata nella scorsa legislatura presidente del Senato: la prima donna ad essere stata eletta alla seconda carica dello Stato. Ora guiderà il ministero delle Riforme del governo Meloni. Dopo la laurea in Legge a Ferrara diventa avvocato (lo è anche il marito): ha esercitato a lungo come matrimonialista a Padova. Aderisce a Forza Italia sin dalla fondazione. Dal 1994 per il partito di Silvio Berlusconi è stata eletta sette volte a Palazzo Madama. E' stata due volte sottosegretario ma mai ministro, ed è stata eletta dal Parlamento membro laico del Consiglio Superiore della Magistratura. Il 18 aprile del 2018, quando era alla guida del Senato, riceve dal capo dello Stato Sergio Mattarella l'incarico di verificare l'esistenza di una maggioranza parlamentare tra i partiti della coalizione di centrodestra e il Movimento Cinque Stelle per la formazione di un nuovo governo. La composizione si rivelerà complessa e prima di dare vita a un esecutivo ci vorranno altri tentativi. Il 28 gennaio 2022, durante le votazioni per eleggere il presidente della Repubblica, viene indicata come candidata dal centrodestra; al quinto scrutinio, tuttavia, il suo nominativo non raggiunge il quorum di preferenze, per cui si sfila dalla corsa al termine della quale ci sarà la rielezione al Quirinale di Sergio Mattarella.
Ministri con portafoglio
Antonio Tajani (Forza Italia) ministro degli Esteri e vicepremier - Antonio Tajani, 68 anni, vicepresidente e co-fondatore di Forza Italia è stato ufficiale di complemento dell'aeronautica, tiene a ricordare nel suo curriculum. Poi è diventato giornalista: dai microfoni dei Gr Rai alla guida della sede romana de 'il Giornale' per poi approdare alla politica. Tra i fondatori di Forza Italia a fine 2013 con Silvio Berlusconi, Tajani assume l'incarico di portavoce del primo governo del Cavaliere. L'anno dopo diventa europarlamentare nel Ppe e vola in Europa per una lunga carriera che lo vede arrivare ai vertici delle istituzioni, prima con la vicepresidenza della Commissione e poi con la presidenza dell'Eurocamera nel 2017 dopo essere stato Commissario per i Trasporti (2008-2010) e all'Industria, Imprenditoria e Turismo (2010-2014). Nel 2002 diventa uno dei vicepresidenti del Partito popolare europeo e nel 2004 ottiene il terzo mandato a Strasburgo, dove lavora alla Costituzione europea, mai decollata per le bocciature dei referendum in Francia e Olanda. All'inizio del 2021, rimasto fuori dalla rosa dei ministri forzisti, viene nominato da Berlusconi nella carica di coordinatore unico nazionale di FI. Eletto alle ultime elezioni politiche del 25 settembre alla Camera, Tajani, che da ragazzo militò nel Fronte Monarchico Giovanile, è laureato in Giurisprudenza, parla inglese, francese e spagnolo ed è sposato con due figli. Molto riservato sulla sua vita privata, è impegnato nel sociale con il sostegno ai tossicodipendenti di una comunità del frusinate, nel Lazio, di cui era originaria la mamma. E a cui - ha annunciato qualche anno fa - devolve la sua pensione da ex vice presidente della Commissione Ue.
Matteo Piantedosi (tecnico) ministro dell'Interno - Al Viminale resta un prefetto: Matteo Piantedosi, da due anni a capo dell'Ufficio territoriale di Governo di Roma, è il nuovo ministro. Napoletano, 59 anni, sposato con due figlie, laureato in Giurisprudenza, nel suo curriculum spicca il periodo da capo di Gabinetto dell'allora ministro dell'Interno, Matteo Salvini, dal giugno 2018 al settembre 2019. Da uomo di fiducia di Salvini, Piantedosi diventa ministro del Governo Meloni in quota Lega. Con il leader del Carroccio il nuovo capo del Viminale ha gestito la complessa macchina del ministero nella stagione dei "porti chiusi" e dei decreti sicurezza. A lui il compito di tradurre in provvedimenti "sostenibili" le linee guida improntate al pugno di ferro in materia di flussi migratori. Proprio insieme a Salvini, il prefetto è finito nel registro indagati della procura di Agrigento per i reati di sequestro di persona, arresto illegale e abuso d'ufficio in riferimento al caso Diciotti. Il seguito della vicenda processuale ha visto il capo di Gabinetto escluso dagli indagati.
Carlo Nordio (Fratelli d'Italia) ministro della Giustizia - La magistratura l'ha lasciata nel 2017, quando ricopriva l'incarico di procuratore aggiunto di Venezia, culmine di una carriera cominciata nel 1977 e che lo ha visto affrontare tutte le questione più calde: a partire dalle indagini sulle Brigate Rosse venete e sui sequestri di persona, passando negli anni di Tangentopoli per l'inchiesta sulle coop rosse ,fino ad arrivare al procedimento sul Mose di Venezia. Ma la giustizia è rimasta sempre al centro dell'attenzione di Carlo Nordio, il nuovo ministro chiamato alla guida del dicastero di via Arenula. Lo dimostra anche l'impegno profuso negli scorsi mesi in occasione dei referendum promossi dalla Lega e dei Radicali: fautore da sempre della separazione delle carriere in magistratura, è stato uno degli esponenti più rappresentativi del Comitato per il sì. Convinto garantista, Nordio - che è originario di Treviso e ha 75 anni - di giustizia ha continuato a occuparsi nei suoi interventi su diversi quotidiani. Nordio ha assunto spesso posizioni "impopolari" dentro la magistratura, come quando si è schierato per il sorteggio per la composizione del Csm. Da tempo favorevole all'abolizione della legge Severino, dopo il suo approdo in Parlamento ha chiarito però che in questo momento c'è un'altra priorità: "la prima cosa da fare è accelerare i processi, che hanno tra l'altro un forte impatto sull'economia, che ci costa due punti di Pil. In questo momento l'aspetto più importante, ancora più della separazione delle carriere, del Csm è l'impatto che sull'economia può avere la giustizia".
Guido Crosetto (Fratelli d'Italia) ministro della Difesa - É il gigante gentile della destra, mediatore per vocazione. Guido Crosetto, 59 anni, è uno dei fondatori di Fratelli d'Italia insieme a Ignazio La Russa e Giorgia Meloni. Non vanta alcun trascorso in formazioni post-fasciste, ma un esordio nella Democrazia cristiana. Figlio di una famiglia di importanti industriali nel settore metalmeccanico, lascia l'università di economia per militare nelle giovanili dello scudo crociato. Poi una lunga carriera da indipendente: in primis, alla guida del suo comune. É sindaco di Marene, in provincia di Cuneo, per 14 anni, dal 1990 in poi. Nel 2000, pero', arriva l'iscrizione a Forza Italia, in cui ricopre subito l'incarico di coordinatore regionale. Entra a Montecitorio alle elezioni politiche del 2001 e ci resta per più di dieci anni. Nel governo Berlusconi IV è anche sottosegretario alla Difesa. Tutto cambia con il divorzio politico dal Cavaliere. Fonda così FdI, di cui è coordinatore nazionale fino al 2014. Sono i primi anni, quelli dei disastri elettorali. Poi giunge il momento della pausa dalla politica: Crosetto torna al suo mestiere di dirigente d'azienda. Formatosi come manager nell'impresa di famiglia, arriva a presiedere l'Aiad, federazione che rappresenta la aziende italiane nei settori aerospazio, difesa e sicurezza.
Giancarlo Giorgetti (Lega) ministro dell'Economia - Il leghista Giancarlo Giorgetti arriva al Tesoro ed è considerato da sempre un politico accorto, spesso ha fatto sintesi e mediatore tra diverse posizioni, senza rinunciare mai a dire la propria. Con una certezza: essendo un ministro di peso del governo Draghi, l'approccio alla strategica scrivania di Quintino Sella, non potrà che essere nel segno della continuità. Come del resto testimonia il giudizio dato dal suo predecessore. Nato in un piccolo paesino della provincia di Varese (Cazzago Brabbia), dove risiede ed è stato anche sindaco (dal 1995 al 2004), Giorgetti è un uomo riservatissimo. Classe 1966, di lui si sa che ha una moglie e una figlia, cattolico praticante, ma non ha mai messo in piazza la sua vita privata. Ha due grandi passioni. La prima è il lago, il lago di Varese, che per lui che viene da una famiglia di pescatori è il luogo dell'anima, dove ha casa e radici. L'altra passione è il Southampton, squadra di calcio inglese della Premier League che Giorgetti tifa da quando era bambino e che, quando può, segue anche da vivo. Laureato in economia aziendale alla Bocconi, è un veterano della politica, con la casacca della Lega, di cui è vicesegretario federale (dal 2015): è a Montecitorio come deputato ininterrottamente da 26 anni, ora inizia la sua settima legislatura.
Adolfo Urso (Fratelli d'Italia) ministro delle Imprese e del made in Italy - Torna ad occuparsi di temi economici, dopo la parentesi al Copasir, Adolfo Urso. Il nuovo ministro dello Sviluppo economico e del Made in Italy ha alle spalle una lunga storia di destra. Nato a Padova 65 anni fa da genitori di Acireale (Catania), si laurea in Sociologia alla Sapienza di Roma, inizia l'attività politica nel Movimento sociale italiano e diventa giornalista. Tra i promotori di Alleanza Nazionale, entra in Parlamento nel 1994. Quella attuale è la sua settima legislatura, le ultime due da senatore. Con i Governi Berlusconi II e III è stato viceministro con delega al Commercio estero dal 2001 al 2006 e tra il 2009 ed il 2010. Forte dell'esperienza e dei contatti maturati nell'esecutivo di centrodestra fonda la società Italy World Services, che fornisce consulenza e assistenza per le imprese italiane all'estero. Nel 2015 aderisce a Fratelli d'Italia e nel 2018 torna alla politica attiva candidandosi al Senato. Eletto, ottiene la vicepresidenza del Copasir. La sua attività con la Iws gli viene contestata quando con il Governo Draghi gli si apre la strada verso la presidenza del Comitato di controllo sull'intelligence in quanto unico esponente dell'opposizione. Lui spiega di aver passato al figlio la guida della società. Viene quindi eletto presidente dell'organismo. Padre di tre figli, è sposato con Olga, ucraina di Lugansk, città dell'Ucraina, autoproclamata Repubblica filorussa. "Mia moglie e nostro figlio dialogano in russo", ha recentemente raccontato il senatore.
Francesco Lollobrigida (Fratelli d'Italia) ministro Agricoltura e Sovranità alimentare - Dopo la conferma della designazione a capogruppo di Fdi, incarico ricoperto negli ultimi quattro anni, Francesco Lollobrigida, 50 anni è stato oggi designato dalla premier Giorgia Meloni per l'incarico di ministro dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare. Un dicastero rinominato dunque e che verrà guidato da un esponente di Fratelli d'Italia. Militante di destra di lungo corso, Lollobrigida è cognato di Giorgia Meloni. E' infatti sposato con Arianna Meloni, militante di Alleanza Nazionale, e ha due figlie. Nato a Tivoli, vive a Roma, dove si è laureato in giurisprudenza. È pronipote di Gina Lollobrigida. Entrato in politica fin da giovanissimo nel Fronte della Gioventù, l'organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano, guidando l'organizzazione missina nella Provincia di Roma fino al 1995.
Gilberto Pichetto Frattin (Forza Italia) ministro Ambiente e sicurezza energetica - Berlusconiano di lungo corso. Gilberto Pichetto, classe 1954, viene da Veglio, piccolo borgo in provincia di Biella. Economista di formazione, commercialista e insegnante di professione. La sua carriera la fa in politica. Il cursus honorum in Forza Italia inizia nell'anno 1995, con l'elezione al consiglio regionale del Piemonte. Due anni dopo è assessore all'industria, carica che mantiene per più di un lustro. Lascia la sua terra per un seggio al Senato. Ma, quando cambia il vento politico a Roma, torna a Torino per fare il vice al presidente della Regione, l'allora leghista Roberto Cota. Nel governo Draghi è viceministro del leghista Giancarlo Giorgetti al ministero dello Sviluppo economico.
Matteo Salvini (Lega) ministro Infrastrutture e vicepremier - Dopo aver impedito alle navi cariche di migranti di entrare in porto, adesso di porti si occuperà dal punto di vista infrastrutturale. Matteo Salvini, 49 anni, segretario della Lega, è il nuovo ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, oltre ad avere il ruolo di vicepremier del nuovo governo Meloni. Alla guida della Lega arriva nel 2013, quando il partito è al minimo storico del 4 per cento. Rimuove 'Nord' dal nome del partito e abbandona la vecchia battaglia di Bossi e Maroni per il federalismo, a favore di temi più caldi come l'immigrazione. Cavalcando l'onda sovranista che si fa strada in Europa, dal Front National di Marine Le Pen in Francia all'Ungheria del premier Victor Orban, porta la Lega al 34% nelle elezioni europee del 2019. Traguardo lontano oggi, visto che lo scorso 25 settembre si è fermata all'8,8%. Giornalista professionista, nella "Padania" e a "Radio Padania Libera", sposato e divorziato, conosce bene l'Europa
dopo tre mandati all'Europarlamento, ai quali sono seguiti quello alla Camera, e uno al Senato. Nell'ultima legislatura, con il Governo giallo-verde nel 2018, arriva la sua investitura a ministro dell'Interno, nonchè vicepremier di Giuseppe Conte assieme a Luigi Di Maio. Al Viminale comincia subito la sua battaglia contro l'immigrazione irregolare: in un anno e tre mesi da ministro (tanto durerà il Governo Conte I ) ha più volte stretto le maglie con provvedimenti come le multe alle ong che caricano i migranti in mare per portarli in Italia, e dando al ministro dell'Interno il potere di limitare o vietare l'ingresso delle navi. Un provvedimento che lo ha portato davanti ai giudici quando negò l'ingresso alle navi Gregoretti e Open Arms. Nel primo caso è stato assolto, nel secondo il verdetto deve ancora arrivare. Al ministero delle Infrastrutture Salvini arriva - ha detto in vista dell'incarico - interessato a "fare qualcosa che serva agli italiani", per "dimostrare che si puo' sbloccare quello che da decenni è bloccato", e in mente ha "cantieri, porti, autostrade e ferrovie".
Maria Elvira Calderone (tecnico) ministro del Lavoro - Marina Calderone è il nuovo ministro del Lavoro e delle Politiche sociali. Arriva alla guida del ministero di via Veneto dopo un impegno trentennale nel mondo delle libere professioni. Sarda, nata a Bonorva (Sassari), classe 1965, laurea in Gestione aziendale internazionale, è consulente del lavoro dal 1994 e dal 2005 presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro, categoria che conta circa 26mila professionisti. Dal 2009 è anche al vertice del Comitato unitario permanente degli Ordini e dei Collegi professionali (Cup). E' in prima fila da tempo per l'affermazione dell'equo compenso per i professionisti. Da tempo convinta della necessità di intervenire per ridurre il cuneo fiscale e contributivo che pesa su imprese e lavoratori, tra le questioni sul tappeto è chiamata a rivedere il Reddito di cittadinanza. Aperta è anche la riforma delle pensioni, per superare la legge Fornero o comunque dare maggiore flessibilità per l'uscita.
Giuseppe Valditara (Lega) ministro Istruzione e Merito - Giuseppe Valditara, milanese, 61 anni, è stato fino ad oggi professore ordinario di Diritto romano presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Torino e l'Università Tor Vergata di Roma. Avvocato, è iscritto all'albo presso la Corte di Appello di Milano. Nel governo Meloni si occuperà di scuola assumendo la responsabilità del dicastero dell'Istruzione e del Merito. E' presidente dell'Osservatorio inter-ateneo per la ricerca università Link ed e-Campus ed è stato docente di Diritto romano nell'Università Europea di Roma e consigliere d'amministrazione all'Università Europea di Roma; nel 2020 delegato del Rettore Università di Torino allo sviluppo delle relazioni internazionali in materia di didattica e ricerca, compresa la ricerca applicata all'attività di impresa. Dal dall'ottobre 2018 al dicembre 2019, Valditara ha ricoperto l'incarico di capo dipartimento per la formazione superiore e per la ricerca del Miur. Valditara è stato anche senatore tra il 2001 e il 2013 senatore della Repubblica e tra il 2000 e il 2001 assessore provinciale all'istruzione e all'edilizia scolastica della Provincia di Milano; mentre tra il 1999 e il 2000: membro della Commissione di studio istituita presso la Presidenza della Regione Lombardia sui temi del federalismo, della riforma dello statuto regionale e sulla proposta di uno statuto di autonomia particolare.
Annamaria Bernini (Forza Italia) ministro Università e ricerca - Annamaria Bernini è il nuovo ministro dell'Università. Politica di lungo corso, ha iniziato la carriera in Alleanza nazionale di Gianfranco Fini, diventando poi esponente del Popolo della Libertà e, infine, di Forza Italia. Eletta in Parlamento per la prima volta nel 2008, nel 2010 corre alle Regionali dell'Emilia-Romagna come candidata di centrodestra. Alle Politiche 2013 viene eletta senatrice del Popolo della libertà, salvo poi aderire alla rinata Forza Italia dal 16 novembre dello stesso anno. Nel 2018 è rieletta a Palazzo Madama, ricoprendo la carica di capogruppo dei senatori azzurri e affianca Antonio Tajani come vicecoordinatrice nazionale del partito. Laureata con lode in Giurisprudenza all'Alma Mater nel 1991, diversi programmi di studio all'estero, è avvocata e docente universitaria. Per dieci anni docente di Diritto dell'Arbitrato Interno e Internazionale e delle procedure alternative alla Facoltà di Economia dell'Università di Bologna, è professoressa associata di Istituzioni di Diritto pubblico comparato alla Facoltà di Economia dell'Unibo, sede di Forlì , ma oggi è in aspettativa per incarichi istituzionali Nel 2019 ha presentato un Disegno di Legge a favore dei giovani meritevoli. Il provvedimento prevedeva sistemi premianti per under 35 particolarmente meritevoli attraverso borse di studio per effettuare tesi di ricerca, master di primo o secondo livello, un fondo start up in materie legate alle nuove tecnologie, fondi per il rientro di cervelli in fuga, incentivi per stimolare le assunzioni di giovani, l'anticipo del praticantato e l'istituzione del fondo Erasmus Italia.
Gennaro Sangiuliano (tecnico) ministro della Cultura - Napoletano, classe '62, una formazione da giurista e una carriera tutta nel giornalismo, inviato di economia e politica internazionale e poi direttore, dal 2018 al timone del Tg2 Rai, Gennaro Sangiuliano, da oggi ministro della cultura nel governo Meloni, è da sempre dichiaratamente schierato e impegnato a destra. "La tradizione del giornalismo italiano è politica. Laureato in giurisprudenza alla Federico II, un dottorato in Diritto ed economia, sempre a Napoli, e poi un master in diritto privato europeo alla Luiss di Roma dove ha avuto come professore Giuseppe Conte, docente alla Lumsa, alla Sapienza e alla Luiss, dal 1996 al 2001 è stato direttore del quotidiano Roma e poi vicedirettore di Libero. Entrato in Rai nel 2003 è stato inviato in Bosnia, Kosovo e in Afghanistan. Dal 2009 al 2018 è stato vicedirettore del Tg1. Nel 2018 è stato nominato direttore del Tg2, riconfermato nel 2021.
Orazio Schillaci (tecnico) ministro della Salute - Torna un tecnico al ministero della Salute. Orazio Schillaci è da novembre 2019 Rettore dell'Università di Roma "Tor Vergata". 56 anni, romano, è stato dal 2013 preside della Facoltà di Medicine e Chirurgia, e dal 2007 è Professore Ordinario di Medicina Nucleare sia nel corso di laurea in Medicina e Chirurgia che nel corso di laurea in TRM (Tecniche di radiologia medica). Dal 2001 è poi direttore della UOC di Medicina Nucleare del Policlinico Tor Vergata; è anche presidente dell'Associazione Italiana Medici di Medicina Nucleare. Schillaci e' stato membro del Comitato Scientifico dell'Istituto Superiore di Sanità, nominato dal ministro uscente, Roberto Speranza, lavorando a fianco del presidente dell'Istituto Silvio Brusaferro.
Daniela Santanchè (Fratelli d'Italia) ministro del Turismo - Arriva una donna al comando del ministero del turismo, settore che in Italia vale oltre il 13% del Pil e sta vivendo una forte ripresa dopo i primi 25 mesi durissimi a della pandemia: Daniela Garnero, meglio conosciuta come Santanchè (ha conservato il cognome del primo marito), è un'imprenditrice nata a Cuneo nel 1961 e laureata in scienze politiche all'Università di Torino. Nel 1995 inizia la sua carriera politica nelle fila di Alleanza Nazionale accanto a Ignazio La Russa. Nel 2001 è eletta alla Camera, nel 2005 è relatrice dalla Legge finanziaria. Nel 2008 è la prima donna a candidarsi a premier con La Destra. Fonda poi il Movimento per l'Italia, alleato con il centrodestra. Nel 2010 entra nel governo Berlusconi come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e nel 2013 è rieletta in Parlamento con il Popolo della Libertà - Forza Italia. Nel 2017 aderisce a Fratelli d'Italia e Giorgia Meloni la nomina Portavoce regionale in Lombardia. Il suo percorso di imprenditrice inizia nelle pubbliche relazioni e organizzazione di eventi poi apre prima con Flavio Briatore, suo caro amico, il Billionaire in Costa Smeralda e poi con Briatore, Marcello Lippi e Paolo Brosio il Twiga Beach Club di Marina di Pietrasanta. Nel 2007 fonda la concessionaria di pubblicità Visibilia che gestisce la raccolta pubblicitaria de il Giornale (in precedenza di Libero e Il Riformista). Nel 2014 diventa editore di Ciak, Villegiardini e PC Professionale e nel 2015 di Novella 2000 e Visto. Assieme all'ex compagno Canio Mazzaro, con il quale ha avuto il figlio Lorenzo, acquisisce società nel campo del food (Ki Group) e dell'arredamento (Unopiù).
Alfredo Mantovano (tecnico) sottosegretario Presidenza - Pugliese, classe 1958, Alfredo Mantovano è il nuovo sottosegretario alla presidenza del Consiglio del governo guidato da Giorgia Meloni. In magistratura del 1983, Mantovano fa il suo esordio in politica nel 1996 quando viene eletto deputato con Alleanza Nazionale. In quella legislatura fece parte delle commissioni Giustizia ed Antimafia. Nelle elezioni del 2001 non viene eletto, ma entra nella squadra dell'esecutivo come sottosegretario all'Interno del governo Berlusconi. Torna in Parlamento nel 2006, in Senato sempre con Alleanza Nazionale e diviene membro del Copasir. Rieletto nel 2008 fa il suo ritorno al Viminale nel ruolo di viceministro con delega alla pubblica sicurezza. Dopo aver deciso, nel 2012, di votare la fiducia al governo Monti, Mantovano alla scadenza della legislatura sceglie di non ricandidarsi e torna in magistratura. Prima diviene consigliere alla IV sezione penale della Corte di appello di Roma e poi, dal maggio 2018 è consigliere di sezione penale alla Corte di Cassazione. Mantovano è giornalista pubblicista dal 1984 e collabora con la rivista Tempi. Dal 2015 è inoltre presidente della sezione italiana della fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre.