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Crollo università Cagliari, primi 4 indagati nell'inchiesta della procura

Martedì notte ha ceduto una parte della palazzina che ospita la Facoltà di Lingue. Le ipotesi di reato sono crollo colposo di edificio e disastro colposo

Ansa

Per il crollo all'università di Cagliari ci sono i primi quattro indagati nell'inchiesta della procura. Si tratta di un atto dovuto da parte del magistrato che coordina le indagini per consentire la nomina dei periti di parte. Il fascicolo è stato aperto con le ipotesi di reato di crollo colposo di edificio e disastro colposo. Martedì notte ha ceduto una parte della palazzina che ospita la Facoltà di Lingue.

Venerdì mattina il pubblico ministero darà l'incarico a un proprio consulente di fiducia per la perizia sull'edificio collassato. Nulla finora è trapelato sui nomi dei destinatari dell'avviso di garanzia.  Il crollo è avvenuto intorno alle 22, in un'ora in cui l'ateneo era deserto e questo ha evitato vittime.

Studenti: "Ora una commissione d'inchiesta" - Un piano straordinario per l'edilizia, più trasparenza e una commissione d'inchiesta e sospensione delle tasse universitarie. Sono le rivendicazioni degli studenti universitari di Cagliari, riuniti in assemblea permanente nell'Aula Capitini, dopo le proteste avvenute in seguito al crollo dell'edificio di via Trentino, nella facoltà di Studi Umanistici.

In un manifesto approvato, dopo il corteo che ha visto sfilare centinaia di persone dal Rettorato a Sa Duchessa, gli studenti chiariscono: "Il crollo dell'aula Magna e dell'aula Vardabasso non è un'imprevedibile catastrofe ma il frutto di decenni di tagli all'istruzione e di politiche su misura di aziende che non mettono al centro il diritto allo studio e gli interessi degli studentI".

"La mancata garanzia di spazi sicuri non può giustificare un nuovo ritorno alla Didattica a Distanza che non garantisce in modo eguale un pieno accesso alle attività universitarie a tutti - spiegano gli studenti nel documento - La Dad rappresenta anche un ostacolo per le persone neuro-divergenti. La soluzione
suggerita nel manifesto è la didattica mista (presenza+online) con la garanzia di strutture idonee per tutti gli studenti e le studentesse. Riteniamo sia del tutto ingiustificato continuare a pagare tasse proibitive per migliaia di studenti, anche alla luce dei tagli ai servizi degli ultimi due anni di pandemia".
Infine chiedono all'amministrazione "spazi più sicuri e adeguati per lo studio e per la didattica, anche per chi all'università lavora tutti i giorni". 

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