Il bollettino odierno

Covid, 58.360 nuovi casi su 329.569 tamponi e altre 113 vittime

Il tasso di positività si attesta al 17,7%. I guariti sono  59.125 guariti. Stabili le intensive (254) mentre crescono i ricoveri (+65)

© Tgcom24

Sono 58.360 i nuovi casi Covid registrati in Italia a fronte di 329.569 tamponi eseguiti. È quanto emerge dall'aggiornamento quotidiano del ministero della Salute. Il tasso di positività si attesta al 17,7%, in aumento dell'1,8% rispetto a lunedì. Nelle ultime 24 ore le vittime sono state 113, i guariti 59.125. Stabili le terapie intensive (254), mentre sono 65 in più i pazienti ricoverati nei reparti ordinari.

I numeri della pandemia - Il totale dei casi di Covid rilevati dall'inizio della pandemia in Italia è di 23.172.370. Gli ingressi giornalieri in terapia intensiva sono 32. I ricoverati nei reparti ordinari sono 6993. Gli attualmente positivi sono 543.207. Dimessi e guariti sono 22.450.969, mentre dall'inizio della pandemia i decessi sono stati 178.194.

Partita ufficialmente la somministrazione delle quinte dosi - Intanto, è partita ufficialmente la somministrazione delle quinte dosi, o terzo booster, della vaccinazione anti-Covid. Con la pubblicazione dell'attesa circolare del ministero della Salute e Aifa sono state infatti aggiornate le indicazioni sul richiamo con i vaccini a Rna bivalenti, ovvero i nuovi vaccini aggiornati contro le sottovarianti BA.1 o BA.4 e 5 di Omicron oltre che il virus SarsCoV2 originario: priorità ai soggetti fragili over60 e anziani over80 e delle Rsa, ma anche gli altri over60 che lo volessero possono vaccinarsi su richiesta.

Cosa si raccomanda nella circolare - Nella circolare, che sottolinea la necessità di consolidare la protezione vaccinale rispetto alle forme gravi di malattia in un momento in cui l'indice di trasmissibilità Rt è tornato sopra la soglia epidemica, si raccomanda un'ulteriore dose di richiamo con vaccino a mRNA bivalente a favore delle persone sopra gli 80 anni di età, degli ospiti delle strutture residenziali per anziani e delle persone di età pari o maggiore di 60 anni con fragilità motivata da patologie concomitanti, che hanno già ricevuto una seconda dose di richiamo (quarta dose) con vaccino a mRNA monovalente, una volta trascorsi almeno 120 giorni dalla stessa o dall'ultima infezione da SarsCoV2. Se per queste categorie maggiormente a rischio la quinta dose è raccomandata, la circolare specifica che anche gli over60 sani possono rivaccinarsi se lo vogliono: "Su richiesta dell'interessato - si legge - anche tutti gli altri soggetti ultrasessantenni che hanno già ricevuto un secondo richiamo con vaccino a mRNA monovalente, potranno comunque vaccinarsi con un' ulteriore dose di vaccino a mRNA bivalente (virus originario più variante Omicron), una volta trascorsi almeno 120 giorni dal secondo richiamo o dall'ultima infezione". È possibile inoltre la co-somministrazione con il vaccino antinfluenzale.

La circolare ricorda anche che i nuovi vaccini bivalenti 'aggiornati' sono già autorizzati dall'Agenzia europea dei medicinali (Ema) e dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) per l'utilizzo come dose di richiamo, a prescindere dal numero di dosi precedentemente ricevute. E lo scorso settembre, l'Aifa ha chiarito che anche tutti gli altri soggetti sopra i 12 anni di età "possono comunque vaccinarsi con la dose booster su consiglio del medico o come scelta individuale".

Attualmente, secondo le ultime stime della Fondazione Gimbe, sono 3,6 milioni gli italiani che hanno ricevuto la quarta dose, su una platea di oltre 19 milioni, ma ci sono 7,52 milioni di persone che non hanno ancora ricevuto la terza. La quinta dose, "andrebbe fatta al più presto nel caso di anziani e soggetti fragili, come prevede la circolare ministeriale appena emanata, mentre per quanto riguarda il resto della popolazione, per la quale non c'è una indicazione precisa ma la quinta dose è comunque possibile, aspetterei", commenta Roberto Cauda, direttore dell'Unita' Malattie infettive del Policlinico Universitario Gemelli di Roma. Per il resto della popolazione sana infatti, spiega, "non è stato ancora dimostrato il vantaggio che potrebbe derivare dalla somministrazione di un nuovo booster dopo il ciclo primario di tre dosi".

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