Avevano messo in piedi un'associazione a delinquere per introdurre telefoni cellulari e droga nel carcere di Poggioreale, a Napoli. Per questo 8 persone sono state arrestate dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna. Tra loro c'è anche Pietro Ioia, garante dei detenuti del Comune di Napoli. Dovranno rispondere, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata all'accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti e corruzione.
Arrestato anche Pietro Ioia - Tra i partecipanti al sodalizio, oltre ad alcuni detenuti dell'istituto penitenziario, figura anche Pietro Ioia, garante dei diritti delle persone private o limitate nella libertà personale del Comune di Napoli, tuttora in carica. Avvalendosi del suo ruolo, che gli consentiva libero accesso all'interno delle carceri, introduceva, previo compenso, i dispositivi di telefonia mobile e la sostanza stupefacente. Sei degli arrestati sono finiti in carcere, gli altri due ai domiciliari.
Il garante e "le consegne" durante i colloqui - La compagna di uno degli arrestati, secondo quanto ricostruito, attraverso il garante faceva recapitare ai detenuti che facevano dell'organizzazione, i cellulari e la droga che poi venivano venduti alle altre persone recluse, creando un vero e proprio commercio illegale. Ioia, dal canto suo, approfittava dei colloqui mirati a verificare le condizioni in cui versavano i detenuti, per effettuare le consegne che gli erano state richieste. Il denaro veniva poi versato su alcune carte ricaricabili in uso a una donna e poi diviso con gli altri sodali dell'organizzazione.
Garante partecipò a serie tv sulla camorra - Ioia ha anche partecipato alla realizzazione di una docuserie andata in onda nel 2017. Presentò la serie - riguardante la vita di sei donne "di camorra" - in una conferenza stampa durante la quale, in rappresentanza dell'associazione ex-detenuti Napoli, sottolineò il valore della cultura della legalità. Ex spacciatore della camorra, che ha trascorso ventidue anni in carcere, Ioia ha raccontato la sua vita anche attraverso un libro, intitolato "La 'cella zero'. Morte e rinascita di un uomo in gabbia" poi diventato uno spettacolo teatrale. In entrambi ha raccontato le vessazioni subite quando era in cella che, una volta uscito di carcere, ha provveduto a denunciare. Nella serie tv, Ioia ha ricoperto il ruolo di location maganer, offrendo la sua collaborazione al regista Paolo Colangeli per individuare ex detenute da proporre per gli episodi dedicati, appunto, alle donne di camorra.
Lo spaccio per migliaia di euro - Le indagini hanno evidenziato l'esistenza di un dilagante fenomeno di spaccio di sostanze stupefacenti (hashish e cocaina), del valore economico di diverse migliaia di euro, all'interno dell'istituto penitenziario.