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Volkswagen T-Roc Cabrio, assetto Suv con fascino decappottabile

Due larghe portiere, quattro posti e una capote di grande qualità tecnica sulla Suv/cabriolet tedesca

Gli ultimi spiccioli della bella stagione li abbiamo spesi su una Volkswagen T-Roc Cabrio, ben equipaggiata in tutti gli allestimenti (il nostro R-Line è il top di gamma) e con un ottimo cambio DSG a doppia frizione ad accompagnare il motore 150 cavalli turbo benzina.

In prova la Volkswagen T-Roc Cabrio

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Decapottabile sì ma rara, questʼauto è un unicum, perché ha lʼassetto alto dei Suv ‒ deriva dalla T-Roc appunto ‒ e la scocca rinforzata causa mancanza del tetto. Sul mercato non ce ne sono di Suv/cabrio del genere, ad eccezione della Range Rover Evoque ma in una fascia superiore. Il concept della T-Roc Cabrio non è quindi ordinario e il telaio irrobustito e lʼassetto da Suv la rendono fruibile in tutte le stagioni. Le due portiere molto larghe (e non le 4 di T-Roc) e l’accentuata inclinazione del parabrezza distinguono lʼauto dal fratello Suv, come anche il piccolo spoiler sulla coda che serve a migliorare la deportanza.

Sono accorgimenti non da poco, anche se è la capote il vero motivo dʼorgoglio degli ingegneri Volkswagen: innanzitutto è in tela e di colore nero, che sta bene con tutti gli accostamenti, e poi è in tessuto a tre strati che quando chiusa protegge molto bene dai rumori della strada e isola anche termicamente lʼabitacolo. Per aprirla o chiuderla basta premere un tasto e in una decina di secondi si compie lʼoperazione di ripiegatura a Z dietro i sedili posteriori, anche in marcia se non si superano però i 30 km orari. E poi lʼeffetto estetico della T-Roc Cabrio è bello sia da aperta che da chiusa, e la cosa non è scontata su una decapottabile.

Qualche rinuncia però bisogna farla per scegliere unʼauto così: primo, il bagagliaio è piccolo, 280 litri. Cʼè poco da fare: o la capote che si apre o il vano di carico, dipende da voi. Le misure poi ‒ 4,28 metri lunga e 1,81 larga ‒ sono sì quelle del T-Roc Suv, anche se il passo è un poʼ di più (4 centimetri), ma questo non permette comunque di avere più di due posti dietro, e neanche dei più comodi. Ma dietro i poggiatesta ci stanno due roll-bar estraibili, che si attivano in caso dʼincidente in una frazione di secondo.

Il motore del modello provato è il 4 cilindri 1.5 da 150 CV turbo benzina con il cambio DSG (ma cʼè anche manuale a 6 marce). Volendo cʼè pure un 3 cilindri 1.0 benzina da 110 CV, niente diesel né ibridi elettrici. La sportività è zero, anche questa 150 cavalli (chissà la 3 cilindri 1.0!), che inoltre pesa oltre una tonnellata e mezza e si sente quando proviamo a spingere un poʼ. Gli 8 secondi e mezzo sullo 0-100 (come da scheda tecnica) ci sono sembrati quasi inverosimili. Ma è unʼauto che gioca un campionato diverso, quello del glamour, e in giro ama farsi vedere, quindi più è calma la marcia e più la si nota… Consuma e si vede, 6 litri e mezzo dice la Casa sui 100 km ma le condizioni di traffico “ordinarie” fanno saltare ogni previsione.

Pollice su senza tentennamenti sugli interni, moderni, recentemente rinnovati e con il touch screen da 8 pollici dedicato all’infotainment che sul nostro allestimento si abbina al Digital Cockpit Pro da 10,25 pollici. Nel week-end del 22 e 23 ottobre, le concessionarie Volkswagen dedicano un Porte Aperte alla gamma T-Roc perché diventa di serie il Teck Pack sulla R-Line. Include tanta roba, dalla videocamera posteriore al clima automatico bizona, dallʼAdaptive Cruise Control ai fari IQ.Light LED Perfomance.

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