Cina, Xi apre il congresso del Pcc: "Non possiamo escludere l'uso della forza per Taiwan" | "Covid? Messo al primo posto la vita delle persone"
Il presidente verso il terzo mandato alla guida del Partito comunista: "In 10 anni raddoppiato il Pil nel Paese, ora sviluppo hi-tech". Taipei: "Nessun compromesso su sovranità e democrazia"
In Cina il presidente Xi Jinping ha aperto il XX Congresso nazionale del Partito comunista, che dovrebbe affidargli un inedito terzo mandato alla guida del Pcc. Nella lotta alla pandemia del Covid "abbiamo messo al primo posto le persone e le loro vite, lanciando una 'guerra del popolo' contro il virus", ha detto Xi, nel suo discorso d'apertura. Mentre su Taiwan ha precisato: "La riunificazione della patria sarà realizzata. Non possiamo escludere l'uso della forza". Immediata la replica di Taipei: "Nessun compromesso su sovranità e democrazia".
Cina, Xi Jinping apre il XX Congresso del Partito comunista
Il discorso di Xi - Dopo l'inno nazionale della Cina ("La marcia dei volontari"), Xi ha raggiunto il podio della Grande sala del popolo, in Piazza Tienanmen, salutato da un lungo applauso per il suo intervento. "Siamo qui per il nuovo corso del Partito, in vista della costruzione di un moderno Paese socialista", ha detto il presidente nelle prime battute.
"Taiwan? La Cina non può escludere l'uso della forza" - Xi si è quindi concentrato sulla questione Taiwan, precisando che la Cina punta a una riunificazione pacifica, ma non può escludere l'uso della forza contro "forze esterne e i pochi separatisti" che chiedono l'indipendenza dell'isola. "Continueremo ad adoperarci per una riunificazione pacifica con la massima sincerità e il massimo sforzo, ma non prometteremo mai di rinunciare all'uso della forza e ci riserviamo la possibilità di prendere tutte le misure necessarie", ha detto Xi, precisando che tali misure sarebbero dirette "esclusivamente contro l'interferenza di forze esterne e i pochi separatisti che cercano l"indipendenza di Taiwan e le loro attività separatiste, e non contro i nostri connazionali taiwanesi".
"Hong Kong passata dal caos a stabilità dei patrioti" - Il presidente cinese si è quindi concentrato su Hong Kong precisando che "è passata dal caos alla stabilità, mettendo l'amministrazione della città nelle mani dei patrioti". "Abbiamo rafforzato e attuato il modello 'un Paese, due sistemi'", ha aggiunto Xi, in merito allo schema che regola i rapporti tra le due ex colonie Hong Kong e Macao e Pechino. "Abbiamo aiutato Hong Kong a entrare in una nuova fase", ha aggiunto.
"Raddoppiato Pil in 10 anni, ora sviluppo hi-tech" - Il Pil cinese è salito da 54.000 miliardi di yuan a 114.000 miliardi (circa 16.000 miliardi di dollari), pesando per il 18,5% dell'economia mondiale (+7,2%). Xi Jinping ha affermato che la Cina deve puntare allo sviluppo "di altà qualità, tra hi-tech di alto livello e meccanismo di innovazione tecnologica. Dobbiamo essere consapevoli dei potenziali pericoli e preparati per gli scenari peggiori. Dobbiamo sfruttare il nostro indomabile spirito combattivo per la nostra causa", avendo presente che il Pcc "ha portato la Cina dal rialzarsi ed essere prospera a diventare forte".
"Lotta a corruzione ha eliminato pericoli nel Pcc" - La lotta alla corruzione ha eliminato "gravi pericoli latenti" all'interno del Partito Comunista e dell'esercito, ottenendo "una vittoria schiacciante che è stata ampiamente consolidata", ha proseguito Xi, aggiungendo che la campagna da lui promossa contro "tigri e mosche" e "volpi", ha permesso di eliminare "i gravi pericoli latenti all'interno del partito, lo Stato e l'esercito".
Appello all'unità - Il presidente cinese ha quindi chiuso il discorso di apertura al XX congresso del Partito comunista con un appello all'unità. "Manteniamo la ferma fiducia, restiamo uniti come una sola persona e andiamo avanti con determinazione", ha affermato Xi ribadendo ancora una volta il concetto dell'unità, di fondamentale importanza per "costruire un Paese socialista e moderno in tutti gli aspetti e far avanzare il ringiovanimento nazionale su tutti i fronti". L'intervento di Xi Jinping è durato poco più di un'ora e 40 minuti, molto meno di quello di oltre tre ore tenuto cinque anni fa.
Taipei: "Nessun compromesso su sovranità e democrazia" - La replica di Taiwan non si è fatta attendere. Taipei ha assicurato che nessuna ipotesi di compromesso sarà possibile su sovranità e democrazia, mentre il confronto militare non può essere un'opzione percorribile. Il portavoce dell'Ufficio presidenziale, Chang Tun-han, ha affermato che secondo popolo di Taiwan "la sovranità territoriale, la democrazia e la libertà non possono essere compromesse". Una risposta ai duri avvertimenti di Xi, secondo cui Pechino "non prometterà mai di rinunciare all'uso della forza per la riunificazione".
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