strada ultra pop della risata

"La cena dei cretini" inaugura la lunga stagione di "classici" al Teatro Leonardo di Milano

Nino Formicola riporta sul palcoscenico una delle commedie più famose al mondo ed esalta la comicità demenziale

di Roberto Ciarapica

© Tgcom24

"La cena dei cretini" (21 settembre-16 ottobre) è solo l'antipasto di una lunga stagione di "classici" che al Teatro Leonardo è appena cominciata (dal 20 al 30 ottobre andrà in scena - rivisitato - il capolavoro di Edmond Rostand, "Cirano di Bergerac": questo il titolo, ritoccato, dello spettacolo di Corrado d'Elia). Dieci anni dopo il grande successo del Teatro Manzoni, Nino Formicola (ai tempi insieme al compagno di vita artistica Andrea Brambilla, col quale formava la coppia "Zuzzurro e Gaspare") riporta su un palcoscenico milanese il lavoro degli anni Novanta del francese Francis Veber, una delle commedie più famose al mondo, andata in scena a Parigi per tre anni consecutivi, diventata un cult grazie (anche) alla doppia trasposizione cinematografica: "La cena dei cretini" del 1998, firmata dallo stesso regista francese, e "A cena con un cretino", riadattamento hollywoodiano del 2010 di Jay Roach.

La storia è arcinota: ogni martedì sera, un gruppo di ricchi parigini assediati dalla noia e assetati di cinismo, organizza una cena in cui ognuno di loro porta con sé un cretino. Ma stavolta tutto va storto e nelle due ore di spettacolo, in un susseguirsi frenetico di eventi e di gag irresistibili, la vittima diventa carnefice. Con finale a sorpresa.

A differenza di quanto fecero Paolo Triestino e Nicola Pistoia (registi e attori della "Cena dei cretini" andata in scena nel 2017 al Teatro Parenti), la scelta di Formicola (che nella commedia è Pierre, arrogante editore alle prese con il cretino Max Pisu - bravissimo) è di perseguire la strada ultra pop della risata a qualunque costo e con qualunque mezzo (la commedia di Veber è spostata ai tempi nostri, con tanto di Google Home in scena).

Lo spettacolo perde un po' della sua originaria forza tragicomica, a tratti quasi drammatica, si annacquano le note della farsa, della surrealtà, mentre Formicola batte forte sui tasti della comicità demenziale, intesa qui nella sua accezione più alta, alla Leslie Nielsen (di, per esempio, "Una pallottola spuntata", film strepitoso, nel suo genere, del 1984).

"La cena dei cretini" di Formicola è un'orgia di risate che ammicca allo spettatore meno esigente e più generoso. Una scelta ben precisa ed evidentemente vincente, a giudicare dai numerosi sold out ottenuti dal Teatro Leonardo nei 25 giorni di programmazione.