Pompei, medico accusato di violenze sessuali: divieto di visita alle donne per un anno
Il cardiologo accusato di violenza sessuale continuata è stato incastrato dalle telecamere della polizia dopo la denuncia di una delle sue vittime
Un medico di Pompei che avrebbe molestato nel suo studio alcune pazienti non potrà visitare donne per i prossimi 12 mesi. La misura interdittiva della professione è stata emessa dal gip che ha evidenziato come il cardiologo dell'Asl considerasse le pazienti come "una sorta di personale riserva di caccia sulla quale sfogare le sue pulsioni sessuali".
L'uomo, accusato di violenza sessuale continuata, è stato incastrato dalle telecamere della polizia dopo la denuncia di una vittima.
La denuncia - La donna aveva riferito agli inquirenti di aver subito molestie nel corso di una visita effettuata in una struttura pubblica. Secondo la Procura il medico avrebbe posto in essere reiteratamente, nei confronti di una pluralità di pazienti di sesso femminile condotte simili.
I video delle molestie - Gli inquirenti hanno monitorato la condotta del sanitario nel 2021 attraverso intercettazioni ambientali audio-video e ascoltando le pazienti oggetto delle ''attenzioni'' ricostruendo diversi episodi di abusi sessuali. I filmati acquisiti sono stati sottoposti anche all'analisi tecnica di un consulente medico che ha evidenziato pratiche dell'indagato "del tutto avulse dalle ordinarie prassi diagnostiche e comportamenti dello stesso completamente diversi in base all'età e al sesso dei pazienti''. Il gip nel suo provvedimento ha evidenziato come ''si tratta di fatti seriali commessi con spregiudicatezza e abilità volte a sfogare i suoi istinti sessuali sulle pazienti.
Le violenze sessuali - I comportamenti anomali del medico avvenivano nei confronti di donne, alcune gravemente cardiopatiche, preoccupate dalle proprie condizioni di salute e quindi "in condizioni di inferiorità psicologica". Alcune non si sarebbero rese neanche conto dei palpeggiamenti al seno e all'inguine.
Medico ed ex amministratore - Il cardiologo accusato degli abusi è molto conosciuto a Pompei, essendo stato primo cittadino della città. Nel 2001 fu costretto a dimettersi dalla carica di sindaco perché indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, accuse che successivamente si rivelarono infondate.
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