Dopo l'elezione, non senza qualche sorpresa, di Ignazio La Russa a presidente del Senato, a Montecitorio i neo-deputati hanno eletto al quarto scrutinio, che prevede la maggioranza assoluta dei voti, il leghista Lorenzo Fontana (ecco chi è il fedelissimo di Matteo Salvini). Soddisfatta Giorgia Meloni: "Anche qui alla Camera buona la prima. Stiamo procedendo in modo spedito". Per Matteo Salvini, "Fontana sarà in grado di rappresentare tutte e tutti". Il leader della Lega, poi, si dice sicuro che il centrodestra andrà unito alle consultazioni al Quirinale: è "ovvio e certo".
Nell'aula di Montecitorio immediato è scattato l'applauso dei parlamentari del centrodestra. Fontana ha ottenuto 222 voti. È il sedicesimo presidente e il secondo esponente della Lega a ricoprire la terza carica dello Stato, dopo Veronica Pivetti.
Dopo Ignazio La Russa al Senato si chiude così la partita delle presidenze e la palla torna a Giorgia Meloni per la formazione della squadra di governo in vista delle consultazioni che il presidente Mattarella potrebbe aprire ragionevolmente il 20 ottobre.
Quella di Lorenzo Fontana non è stata un'elezione indolore ed è avvenuta tra le forti proteste dell'opposizione, tanto che all'inizio della quarta votazione alcuni deputati, tra i quali Alessandro Zan del Pd, hanno esposto un grande striscione con la scritta "No a un presidente omofobo pro Putin", prontamente rimosso dai commessi parlamentari.
Fontana, il neo presidente tradizionalista, cattolico, con tre lauree - Nel suo discorso d'insediamento ha citato Papa Francesco definendolo una guida, "un riferimento spirituale per la maggioranza dei cittadini italiani". Fontana si è sempre distinto per posizioni ultraconservatrici in materia di diritti. Fecero scalpore poi alcune sue dichiarazioni pro-Putin. Grande tifoso gialloblù, laureato in Scienze Politiche, Filosofia e Storia, è considerato l'esponente di punta dell'ala dura del partito. Cattolico tradizionalista, da sempre ha messo in primo piano nella sua attività politica la sua fede, in prima fila contro l'aborto, le unioni civili, la cosiddetta teoria gender, il matrimonio tra omosessuali.
Pd: "Putin festeggia l'elezione di Fontana" - Se Giorgia Meloni si è limitata a dire che anche alla Camera è stata "buona la prima, stiamo procedendo in modo spedito", durissima è stata invece la reazione del Pd a questo nome: "Putin festeggia per l'elezione di Fontana", scrivono a caldo fonti del Nazareno. Ancora più tagliente il commento del segretario Enrico Letta: "Peggio di così nemmeno con l'immaginazione più sfrenata. L'Italia non merita questo sfregio", ha scritto su Twitter.
Nel Pd spunta l'ipotesi Alessandro Zan come vicepresidente della Camera - Ad essere preoccupate per il segnale che Fontana rappresenta sono ovviamente le associazioni per i diritti civili: il nome di Fontana "crea grande sconcerto", spiega tra gli altri il segretario generale di Arcigay Gabriele Piazzoni. Una preoccupazione di tutta l'area tanto che come risposta nel Pd spunta l'ipotesi di schierare alla vicepresidenza un profilo diametralmente opposto e contrapposto a quello dell'ultraconservatore veneto: Alessandro Zan. Il nome di Zan, paladino dei diritti della comunità Lgbtq+ e padre del ddl contro l'omotransfobia (mai approvato ma sempre rivendicato dal Nazareno) è entrato tra quelli su cui si sta discutendo per la vicepresidenza della Camera.
"Fontana: dimostrerò che saprò tutelare tutte le minoranze" - In serata Fontana è tornato a parlare, cercando di distendere gli animi e spiegando che per rappresentare anche chi non si sente rappresentato "dimostrerò che saprò tutelare tutte le minoranze. È importante che ci sia un dialogo tra minoranza e maggioranza, ognuno nel rispetto delle proprie posizioni, ma serve che il presidente e che tutta la Camera rispetti in particolare modo la minoranza".
"C'è uno strumento fondamentale previsto dalla Costituzione che è quello dell'autonomia - ha quindi aggiunto -. Noi sappiamo che l'Italia, così come l'Europa, ha nelle diversità, identità, cultura e tradizione, la propria ricchezza. Abbiamo questa ricchezza e un substrato comune unitario, ma dobbiamo cercare di valorizzare questo perché per me è fondamentale per il futuro del Paese e dell'Europa".