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Delitto Daphne Caruana Galizia, i fratelli Degiorgio si dichiarano colpevoli: condannati a 40 anni di prigione

Dovranno pagare le spese processuali e restituire i proventi del crimine

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I fratelli George e Alfred Degiorgio si sono dichiarati colpevoli di aver organizzato il piano ed eseguito l'omicidio di Daphne Caruana Galizia, la giornalista e blogger maltese uccisa a 53 anni nel 2017, appena poche ore dopo l'inizio del processo contro di loro che si è svolto a La Valletta. I due sono poi stati condannati a 40 anni di prigione. I fratelli erano entrati in aula dichiarandosi non colpevoli. La sensazionale svolta è stata annunciata in aula alla ripresa della prima udienza, che era rimasta sospesa dall'ora di pranzo. Dovranno pagare le spese processuali e restituire i proventi del crimine. Il giudice, secondo quanto riportano i media maltesi, ha sostanzialmente rispettato i termini di un patteggiamento dell'ultimo minuto, che ha permesso ai due killer di evitare la condanna a vita.

George, 59 anni, e Alfred, 57, erano stati arrestati ai primi di dicembre 2017, appena 42 giorni dopo l'omicidio grazie al lavoro congiunto delle polizie di mezzo mondo, a cominciare da Fbi, Europol, Scotland Yard, nonché Italia, Finlandia, Olanda e Francia. Per quasi 4 anni hanno mantenuto il silenzio, nonostante le accuse e le rivelazioni dei pentiti: l'intermediario di morte, l'ex tassista ed usuraio Melvin Theuma, che ha ottenuto il condono tombale per le prove che hanno incastrato anche il mandante Yorgen Fenech, e il loro complice Vincent Muscat (il loro autista e tuttofare, che ha patteggiato 15 anni di carcere). Con la confessione dei fratelli Degiorgio diventano quattro i "pentiti" che hanno ammesso le loro colpe nell'esecuzione materiale dell'omicidio della giornalista. "Si è aperto uno squarcio tra le nubi", ha commentato a caldo  Paul Caruana Galizia, uno dei figli di Daphne.

Nell'intervista alla Reuters, George Degiorgio aveva ammesso che l'assassinio che gli era stato commissionato per lui "era business, nient'altro che business", aggiungendo che se avesse saputo chi fosse la vittima avrebbe "chiesto 10 milioni di euro" e non gli appena 150mila euro per cui concluse l'affare con Theuma. Nella fase di avvicinamento al processo, Alfred ha cercato di far rinviare il procedimento cercando varie scappatoie legali mentre George ha cominciato uno sciopero della fame che lo ha portato al ricovero in ospedale, ma venerdì mattina si è presentato in aula, in sedia a rotelle e assistito da un medico.

L'omicidio - L'uccisione con un'autobomba della giornalista investigativa ha indignato l'opinione pubblica a livello mondiale, scatenando le proteste di massa a Malta e le dimissioni del primo ministro. La bomba era stata posizionata sotto il sedile del conducente e l'esplosione è stata talmente potente da far volare i rottami dell'auto sopra un muro e in un campo. La 53enne aveva scritto sul suo sito web Running Commentary in merito alla sospetta corruzione nei circoli politici e commerciali della nazione insulare del Mediterraneo, un attraente paradiso finanziario. Tra i suoi obiettivi c'erano persone nella cerchia ristretta dell'allora primo ministro, Joseph Muscat, che lei accusava di avere conti offshore nei paradisi fiscali. 

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