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Camera, chi è Lorenzo Fontana l'ultraconservatore cattolico

Veronese, sempre in prima fila contro l'aborto, le unioni civili, il matrimonio tra omosessuali e a difesa delle radici cristiane dell'Europa. Contrario alle sanzioni nei confronti della Russia

Ansa

Lorenzo Fontana, neo presidente della Camera nella XIX Legislatura italiana, è ritenuto l'esponente di punta dell'ala dura della Lega. Veronese, classe 1980, è vicesegretario responsabile esteri del Carroccio dal 2016. Ultraconservatore e tradizionalista, non ha mai nascosto la sua fede cattolica, sempre in prima fila contro l'aborto, le unioni civili, la cosiddetta teoria gender, il matrimonio tra omosessuali e a difesa delle radici cristiane dell'Europa. La sua candidatura ha fatto storcere il naso a molti, considerato un elemento "divisivo".

Lorenzo Fontana è stato ministro per la famiglia e le disabilità fino al 2019, vicepresidente della Camera e titolare degli Affari europei dal 10 luglio al 5 settembre 2019 nel governo Conte I.

Laureato in Scienze Politiche, Filosofia e Storia, è noto alle cronache per le sue posizioni conservatrici. In un convegno dell'associazione Pro Vita Onlus disse che i matrimoni gay e la teoria del gender, da un lato, e l'immigrazione di massa dall'altro, "mirano a cancellare la nostra comunità e le  nostre tradizioni paventando il rischio di "cancellazione del nostro popolo".

Ma Fontana ha posizioni nette anche in politica estera e per questo la sua candidatura da parte della Lega alla presidenza della Camera non è piaciuta a molti ("Fontana? Una provocazione, scelta più estremista e discutibile non potevano fare", hanno fatto sapere dal Pd). Pochi giorni dopo il voto criticò le parole del presidente Biden. "Probabilmente, il presidente democratico è consapevole di quanto accadrà nelle elezioni di metà mandato, dove i patrioti Repubblicani vinceranno", twittò commentando le parole di Joe Biden, quando dopo l'affermazione del centrodestra disse "avete visto cosa è accaduto in Italia, non possiamo essere troppo ottimisti".

Fontana e la Russia - Lorenzo Fontana, come ricostruisce La Stampa, nel 2014 andò in Crimea per il referendum di annessione in qualità di osservatore internazionale e schierandosi a favore dei sì alla consultazione. "Il popolo della Crimea sente di essere tornato alla casa madre, la Ue dovrebbe fare un passo indietro sulle sanzioni alla Russia", chiese l'esponente della Lega. Sempre sulla questione sanzioni contro Mosca, si ricordano diverse sue foto con la maglietta anti-sanzioni oltre a sue dichiarazioni in cui non nascondeva le sue simpatie per Putin e per la sua politica nel voler far ridare alla Russia un peso internazionale.

Quasi ogni giorno twitta il santo del giorno allegando una sua foto e una bereve nota esplicativa. Il 7 ottobre ha celebrato l'anniversario della battaglia di Lepanto. Quel giorno, sono le parole di Fontana, la Lega Santa riportava la vittoria "contro l'avanzata ottomana. L' Europa cristiana - aggiunge - fiera della sua identità, otteneva una straordinaria vittoria. Oggi si ricorda la Madonna del Rosario". Due giorni
prima rese omaggio alle vittime della strage in Mozambico: "Colpevoli di essere cristiani e per questo sgozzati da terroristi. Il giorno dopo l'omicidio di suor Maria de Coppi, altro sangue di cristiani, scorre in Mozambico".

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