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Scarlett Johansson: "Sono stata ipersessualizzata, temevo per la fine della carriera”

L'attrice ha ammesso che il suo fisico prorompente è stato uno svantaggio agli esordi

IPA

Scarlett Johansson è ritenuta una delle attrici più sensuali del pianeta, ma l'etichetta di bomba sexy all'inizio è stata un limite per la sua carriera. Ospite del podcast di Dax Shepard, "Armchair Expert", la star ha infatti ammesso di essersi sentita "ipersessualizzata" e ha temuto di non poter lavorare come avrebbe voluto: "Era del genere: questo è il tipo di carriera che puoi avere, questi i ruoli che puoi interpretare".

La star di "Black Widow" e "Match Point" ha raccontato come il suo esordio a Hollywood, sia stato emotivamente difficile: "Ero considerata un oggetto, ero imprigionata in una determinata immagine. Mi sentivo come se non stessi ricevendo offerte di lavoro coerenti con ciò che volevo davvero fare".

La parte in "Black Widow", la supereroina Marvel, ha cambiato tutto. Scarlett ha raccontato di esser molto contenta che le giovani star venute dopo di lei non debbano più passare quello che ha passato lei: "Oggi siamo in un momento diverso. Non ci chiudono più in un solo ruolo. La gente adesso è molto più dinamica'".

Ma Scarlett Johansson non è l'unica che ha confessato di essere stata trattata solo come un oggetto sessuale agli esordi. Anche la collega Charlize Theron ha recentemente raccontato ad "Harper’s Bazaar" di un'esperienza simile le prime volte sul set. Un regista (di cui non ha voluto fare il nome) cercò ripetutamente di farla sembrare più "sc***bile" sul set attraverso abiti succinti.

"Non avere assolutamente alcun controllo su ciò che indossi è una cosa che mi ha davvero segnato per anni", ha ammesso l'attrice. "Avere un ragazzo che ti fa fare una sorta di prova davanti agli altri è umiliante, come se dovessi essere valutata, è davvero sminuente. Quando ho iniziato, non si poteva avere una conversazione al riguardo. Mi veniva semplicemente ordinato 'Questo è quello che indossi' ".

Charlize Theron è poi entrata nel dettaglio ricordando "di un film in particolare, dove questo regista uomo continuava a coinvolgermi, montaggio dopo montaggio, cercando di arrivare a una determinata cosa". Anche lei ammette che in quegli anni era normale sessualizzare le attrici sul set: "Era così ovvio che aveva a che fare con la mia sessualità e fin dove potessero spingermi per farmi entrare il film. Quando ho iniziato, era proprio la norma".

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