È una delle principali scoperte archeologiche in Italia degli ultimi cinquant’anni, e riserva ancora molte importanti e stupefacenti sorprese negli anni a venire: il Santuario Ritrovato, ai piedi dell’incantevole borgo toscano di San Casciano dei Bagni in provincia di Siena, sta riemergendo dal fango grazie alle campagne di scavi iniziate nel 2019 per volere dell’amministrazione comunale, e sta riportando alla luce architetture imponenti e tesori di inestimabile valore, ad iniziare da oltre 3000 monete in oro, rame, bronzo e argento d’epoca romana perfettamente conservate.
Acque sacre e benefiche - Il santuario, un grande complesso di epoca romana innestato su precedenti strutture di epoca etrusca, si trova a ridosso della sorgente del Bagno Grande, la principale di questa zona ricchissima di benefiche acque calde che sgorgano da ben 42 sorgenti termali ad una temperatura di 40 gradi, con una portata di 5,5 milioni di acqua al giorno. Le loro proprietà erano sfruttate fin dall’epoca romana, tant’è che le terme erano conosciute e frequentate anche da personaggi famosi, come l’imperatore Augusto.
La vasca votiva - Cuore del santuario è una grande vasca sacra di forma allungata circondata da un portico in travertino, in cui ci si immergeva ritualmente e dove venivano poste le offerte. Dalla vasca sacra provengono, oltre alle monete, materiali eccezionali riportati via via alla luce durante gli scavi: decine di bronzi votivi, ceramiche, statuette raffiguranti divinità, ex voto fra cui alcuni particolarmente curiosi, come quelli riproducenti in bronzo un utero, chiaro riferimento all’auspicio di fertilità. Fra i molti materiali di pregio ritrovati duranti gli scavi, marmi decorativi fra cui una statuetta raffigurante la dea Igea (personificazione greca della salute, venerata anche a Roma), epigrafi. Fra reperti più singolari vi sono i piedi di piombo, ritrovati in serie e posizionati dentro impronte scolpite nel travertino: le impronte rappresenterebbero sia l’offerta a Iside, sia il cammino che il devoto doveva percorrere recandosi al santuario. E poi gli ex voto in bronzo a forma di orecchia che servivano per invocare la buona salute delle orecchie, ma non solo: le orecchie erano infatti attributi specifici della dea Iside e le riproduzioni in bronzo servivano ai devoti per far sì che le loro richieste giungessero più facilmente, appunto, alle sue orecchie.
Un santuario unico - Sul bordo della vasca sono stati ritrovati tre altari (due con iscrizioni, rispettivamente alla Fortuna Primigenia e a Iside) mentre un quarto, dedicato ad Apollo, si trovava all’ingresso dell’edificio. Il fatto che fosse dedicato a molte divinità, e la straordinaria ricchezza del suo deposito votivo, testimonia l’importanza del santuario in relazione al suo potere curativo. Un santuario unico in Italia legato alla sacralità delle acque, ritenute curative grazie all’intercessione delle divinità. Quanto riportato alla luce dagli scavi non è che una minima parte di quello che viene considerato il principale sito archeologico termale toscano, se non italiano. Le indagini hanno infatti dimostrato come buona parte del santuario si estenda ancora intatto al di sotto dei vasconi attuali (nelle cui calde acque la gente si bagna ancor oggi), in un magico rapporto di continuità fra antico e moderno che aspetta solo di essere conosciuto nella sua interezza.
Tesori preservati grazie al fango - I preziosi oggetti del santuario sono arrivati miracolosamente intatti fino a noi grazie al fatto che, quando venne dismesso all’inizio del V secolo d.C. in concomitanza con l’affermarsi del cristianesimo e in seguito a un cedimento strutturale, non fu distrutto, ma fu chiuso ritualmente, con rispetto, mantenendo intatte le architetture e consegnando al tempo i suoi tesori, sommersi via via dal fango, che non li ha intaccati e dove sono stati ritrovati ora dagli archeologi.
Passeggiate archeologiche - Gli scavi del Santuario Ritrovato possono essere visitati da tutti grazie alle belle ed interessanti passeggiate archeologiche in partenza in questo periodo tutti i sabati mattina da Piazza della Repubblica (o anche in altri giorni su prenotazione per gruppi, anche piccoli). A fare da guida, gli archeologi e i volontari del Gruppo archeologico, che accompagneranno lungo un percorso che non potrà che stupire, raccontando la storia del sito e dei ritrovamenti. Si scoprirà fra l’altro come le oltre 3000 monete emerse dal fango (ora temporaneamente al laboratorio di restauro di Grosseto) raccontino indirettamente la vita del santuario, testimoniandone la grande importanza, dato che fra l’altro ne sono state ritrovate 600-700 di fresco conio ( e perciò particolarmente preziose), tutte uguali.
L’incanto senza tempo di San Casciano dei Bagni - La visita al Santuario Ritrovato è l’occasione per immergersi nelle atmosfere senza tempo di San Casciano dei Bagni, quintessenza stessa della Toscana, con le sue antiche pietre che sanno di storia e la straordinaria dolcezza della natura in cui è immerso. La prima tappa d’obbligo è il Palazzo Comunale, con antichi stemmi incastonati nella facciata: nel suo atrio sono esposti importanti reperti ritrovati nelle campagne di scavo condotte nei pressi del Bagno Grande. Di particolare importanza sono le iscrizioni votive recuperate sul bordo della vasca sacra del santuario: reperti unici, conservati integralmente, che riportano nomi di personaggi e di dei e che contribuiscono a scrivere la storia delle antiche acque curative del luogo. Il piccolo ma interessantissimo museo (Le stanze cassianensi) mette in mostra anche marmi (fra cui spicca la bellissima statuetta di Igea), ceramiche di epoca romana e alcuni ex voto in bronzo. Poi si passeggia senza fretta fra stradine e piazzette dell’incantevole centro storico d’impianto medievale con stupendi scorci panoramici sulla campagna circostante, scoprendo piccoli e grandi tesori d’arte e storia, come la cinquecentesca collegiata di San Leonardo con l’alto campanile.
Per maggiori informazioni: www.sancascianoliving.it
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