stava andando al lavoro

Ucraina, l'oncologa dei bambini uccisa dai raid russi sulla città

L'oncologa dei bambini, Oksana Leontieva, è tra le vittime dei bombardamenti russi su Kiev: è stata uccisa mentre stava andando in ospedale

© Ansa

L'oncologa dei bambini, Oksana Leontieva, è tra le vittime dei bombardamenti russi su Kiev. Medico nel reparto di trapianto di midollo osseo dell'ospedale oncologico pediatrico di Okhmatdyt nella capitale ucraina, Oksana Leontieva stava andando al lavoro dopo aver lasciato il suo bambino all'asilo. Ma non è mai arrivata a destinazione: è stata uccisa dai raid russi sul centro della capitale. A darne notizia è stato il suo ospedale.

La struttura sanitaria ha descritto Leontieva come "una persona fantastica e un medico dedito e responsabile. Una vera professionista che ha sempre supportato pazienti e colleghi". Oksana Leontieva è solo l'ultima delle centinaia di donne ucraine, tra militari e civili, uccise dall'inizio del conflitto.

Il figlio rimasto orfano - Anton Gerashchenko, consigliere presidenziale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha sottolineato che ora il bambino di 5 anni della donna "è rimasto orfano". Oksana, ricorda su Twitter postando una foto della dottoressa, aveva infatti perso il marito sei mesi fa.

I russi bombardano gli ospedali ucraini - Negli scorsi giorni sono finiti sotto il fuoco russo anche gli ospedali di un'altra città ucraina da tempo nel mirino di Mosca: Kharkiv. Come riportato dall'arcivescovo maggiore di Kiev, Svjatoslav Sevcuk, in un video messaggio: "Il nemico sta cercando di intimidire questa città, che è stata già annessa alla Federazione Russa in contumacia, minacciando quelle persone che la difendono con coraggio. Il centro di Kharkiv ha tremato sotto i colpi russi ed è stato distrutto uno degli ospedali della città. In fiamme il centro urbano".

Il primo ospedale pediatrico colpito a Mariupol - L'attacco all'ospedale pediatrico di Kiev richiama quello sferrato nelle primissime fasi del conflitto su una struttura di Mariupol. Un evento "scioccante" e "ripugnante", commentarono all'epoca le Nazioni Unite. Un "uso barbaro della forza contro civili indifesi", affermò la Casa Bianca. Il 22 marzo 2022 un bombardamento russo provocò 17 vittime tra il personale del nosocomio della martoriata città portuale nel sud dell'Ucraina. Il presidente Volodymyr Zelensky parlò di "crimini di guerra" invitando cittadini europei, ucraini e residenti di Mariupol a unirsi nella condanna della Russia, "per tutto il male" che sta facendo all'Ucraina. "Come un ospedale pediatrico e un reparto maternità potevano rappresentare una minaccia? Che genere di paese è la Russia per arrivare a bombardarli? È questa la denazificazione?".

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