"E non è un evento romantico"

Caro bollette, la protesta a lume di candele in un bar a Civitanova Marche

La singolare iniziativa del "blackout volontario" ideata dal titolare: "La bolletta di agosto era di 14mila euro"

© Instagram

Una risposta "geniale" quella di Marco Servidei, titolare di un locale di Civitanova, proprietario di un bar-pizzeria che ha scelto di usare candele e spegnere i fornelli per ridurre i consumi elettrici. L'iniziativa è stata annunciata anche sul profilo Instagram del locale: "Oggi lavoriamo a lume di candela, non è un evento romantico o l'anticipo della serata di Halloween ma una protesta contro il caro bollette".

La vicenda - Non è la prima iniziativa del genere contro il caro bollette, a Belluno il titolare di una locanda aveva detto sì alle candele, con il pizzaiolo che infornava munito di torcia in fronte". Ora anche a Civitanova Marche si protesta allo stesso modo, come racconta Marco Servidei al Resto del Carlino: "La bolletta di agosto ci è costata 14mila euro, a fronte dei 4.500 pagati lo scorso anno, nello stesso mese. È impossibile continuare".

Le spese - "Ci siamo accordati con il rivenditore di candele che ci fa uno sconto, al momento conviene. Sono costi insostenibili, negli ultimi mesi l’attività sta chiudendo il bilancio in passivo: per fare un paragone, è come se avessi quattro o cinque lavoratori in più da dover retribuire" spiega l'esercente. E c’è di più, il bar rimaneva aperto fino a tarda notte, ora il tempo di far le pulizie subito si chiude bottega.

I preti spengono i campanili - E il caro bollette colpisce anche i luoghi di culto. Da circa un mese il campanile della Chiesa di Santa Sofia V.M., un edificio di culto nell'Oristanese in stile romanico risalente alla metà del 1700, è spento. I led non illuminano più la torre campanaria, con tanto di orologio, che resta al buio per una scelta precisa del parroco di San Vero Milis - 2.400 abitanti nella provincia di Oristano - che ha voluto così "accendere i riflettori sul problema del caro bollette".

Un'idea mutuata dall'artista Christo che impacchettava i monumenti per valorizzarli: "Noi abbiamo spento per accendere, all'interno di un'iniziativa che abbiamo voluto denominare 'M'illumino di niente' - spiega ancora don Serra - Stiamo vivendo una situazione che si può rivelare drammatica per le nostre famiglie che spesso sono monoreddito e che rischiano di rimanere senza nulla se il datore di lavoro deve licenziare perché non riesce a rientrare nei costi per il caro bollette: è una catena nella quale si perdono posti di lavoro. Già guardando nel nostro piccolo, in parrocchia arrivano sette bollette tra la Chiesa e altri edifici annessi e abbiamo pagato sempre tra i 700 e gli 800 euro, ora siamo preoccupati per quello che può accadere".

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