E IL PARTITO NON MORIRA'

Pd, Letta: "Non torno in Francia, resto in Parlamento per fare opposizione"

E sul futuro del Partito Democratico fa chiarezza: "Non si scioglie, potrebbe però cambiare nome"

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Enrico Letta non tornerà a Parigi, lo ha confermato in una intervista tv: "In tanti da Lega e Fdi mi invitano a prendere la strada del ritorno ma io sarò impegnato a fare opposizione in Aula con tutta la determinazione che ho perché penso che questa destra non sia ciò di cui l'Italia ha bisogno". E sul futuro del Pd aggiunge: "Cambierà nome? Discuteremo anche di questo. Saremo liberi di discutere di tutto. Escludo invece lo scioglimento del partito, abbiamo 5 milioni di italiani che ci hanno votato e chiesto di fare opposizione", aggiunge.

La direzione del Pd di metà ottobre dovrebbe fare chiarezza sul percorso che il partito dovrà intraprendere e sulle primarie che determineranno il futuro segretario. Nelle intenzione di Enrico Letta "entro la fine dell'inverno" si arriverà alla nascita del "nuovo Partito democratico". La direzione di Articolo 1 apre ad una "costituente vera della sinistra democratica" ma avverte: "L' esito non può essere scritto dall'inizio. Bisogna garantire agli iscritti e ai non iscritti di poter contribuire".

Il Pd non si scioglierà, potrebbe cambiare nome - Letta assicura che "nulla è deciso" e invita "tutti coloro che vogliono costruire l'alternativa" alle destre a partecipare. La discussione coinvolgerà anche il nome del partito, ma lo scioglimento è escluso: "Abbiamo 5 milioni di italiani che ci hanno votato e chiesto di fare opposizione", afferma il leader dem. Secondo cui "l'opposizione rigenererà il partito e il centrosinistra", con una "nuova generazione che deve prendere il comando".

Il piano delle prossime settimane: dal gas allo ius scholae - Le tensioni accumulate dopo le urne animano un confronto-scontro a distanza tra le varie anime dei democratici. Che ora, però, sono chiamati all'opposizione, senza perdere tempo. Nei prossimi giorni sarà presentata l'agenda dei dem in Parlamento: una proposta che spazierà dal disallineamento, anche solo a livello nazionale, del prezzo del gas da quello dell'energia elettrica, al salario minimo, fino allo ius scholae.

"Dobbiamo essere pronti a fare la prima opposizione a questo governo, sia in Parlamento sia nel Paese, in piazza quando necessario", esorta Letta. Il quale già inizia ad attaccare frontalmente la premier in pectore Giorgia Meloni: "Il suo primo gesto di politica estera è stato partecipare all'evento della destra spagnola, con i post franchisti di Vox. Mi sarei aspettato qualcosa di più europeista e unitario".

L'invito a fare un'opposizione unita - Il M5s? A suo avviso "ha svolto un ruolo importante", ha sicuramente "preso voti da sinistra". "Noi governiamo con loro" in alcune regioni come il Lazio, dove si tornerà al voto. "Io spero che faremo un'opposizione il più unitaria possibile, altrimenti faremo il regalo più grande a Meloni", afferma il segretario rivolgendo un appello in tal senso anche alle altre forze di opposizione.

Il suo sostituto? Letta non si sbilancia - Letta, intervistato da Fabio Fazio a "Che tempo che fa", si dichiara "neutrale" sulle candidature alla segreteria, pur avendo le sue "idee". Bonaccini e Schlein? "Grandi risorse e ricchezze per il futuro del centrosinistra, così come altri. Molti hanno ironizzato sul fatto delle troppe candidature, io penso sia un bene". Poi fa sapere che non tornerà in Francia, come vorrebbe la destra, ma resterà in Aula a fare opposizione: "E quando ci sarà una crisi saremo lì a chiedere le elezioni anticipate"