Crisi energetica: il ruolo delle rinnovabili
L'Europa ha recentemente adottato obiettivi di sviluppo che prevedono il 45% di energia green nel mix energetico complessivo entro il 2030
Nel migliore dei mondi possibili un'Europa completamente basata su energie rinnovabili non si troverebbe ad affrontare l'incognita delle forniture di gas russo e i relativi rincari che stanno mettendo da mesi a dura prova famiglie e imprese. Ma la fotografia attuale, seppur in miglioramento, ha ancora enormi spazi di crescita e un'urgenza uguale per tutti. Nel 2020, ultimi dati riportati da Eurostat, le fonti rinnovabili in Europa hanno coperto il 37% del fabbisogno elettrico. Un balzo in avanti di 3 punti rispetto al 2019, con un impulso che va rintracciato nella crescita impiantistica ma anche nelle condizioni meteo più favorevoli e nei minori consumi determinati dal lockdown delle attività produttive.
Austria e Svezia guidano il blocco con una produzione verde che copre oltre il 75% del loro consumo di elettricità, seguite da Danimarca, Portogallo, Croazia e Lettonia con la loro quota del 50% green energy nel mix. E se l’Italia appare perfettamente in linea con la media europea, dall’altra parte della scala abbiamo Paesi come l’Ungheria, Malta e Cipro, con le energie rinnovabili che rappresentano appena il 10% del loro consumo di elettricità. Nel dettaglio, eolico (36%) e idroelettrico (33%) hanno rappresentato, insieme, oltre i due terzi dell’energia elettrica totale prodotta da fonti rinnovabili nel 2020. Seguono il fotovoltaico, con il 14%, i biocombustibili solidi (8%) e le altre fonti green rimanenti (8%).
Ma l'Europa ha adottato recentemente obiettivi di sviluppo che prevedono il 45% di energia green nel mix energetico complessivo entro il 2030. La revisione sensibilmente al rialzo rispetto agli obiettivi iniziali è conseguenza del conflitto russo ucraino e l'urgenza di ridurre la dipendenza dai gasdotti di Mosca. Per fare questo la nuova EU Solar Strategy punta all’ampia diffusione dei tetti fotovoltaici che permetterebbero di soddisfare almeno il 25% della domanda di energia di tutta l’Unione. Bruxelles propone d'introdurre l’obbligo d'installare i pannelli solari su tutti i nuovi edifici commerciali e pubblici con un’area superiore ai 250 metri quadrati entro il 2026. Dall’anno successivo l’obbligo scatterà anche per gli edifici già esistenti. I nuovi edifici residenziali, invece, dovranno avere obbligatoriamente i tetti solari a partire dal 2029. Il tutto mentre in Europa l'opinione pubblica si interroga sulla necessità di un nuovo Recovery Fund completamente dedicato a investimenti sull'energia.
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