Hans Moke Niemann, lo scacchista prodifio di 19 anni che un mese fa aveva battuto a sorpresa il numero uno al mondo, il norvegese Magnus Carlsen, avrebbe ingannato nella sua breve carriera più di cento giocatori, alcuni d'elite, utilizzando probabilmente un software durante le partite di scacchi online. La rivelazione arriva dal Wall Street Journal, che ha consultato i risultati dell'indagine condotta da Chess.com, la piattaforma più popolare al mondo che ospita 90 milioni di giocatori e miliardi di partite online, con tornei che mettono in palio una montagna di dollari.
E' stato proprio il campione del mondo sconfitto a sollevare il dubbio, denunciando pubblicamente Niemann per alcune partite sospette e inducendo il sito ad analizzare tutte le partite fin qui giocate dal statunitense. La conclusione, nel dossier di 72 pagine, è che il ragazzo ha "probabilmente ricevuto assistenza illegale in più di cento partite online".
Dopo i sospetti lanciati da Carlsen, Niemann aveva reagito con una difesa appassionata: sospettato di aver usato un vibratore anale a impulsi, per ricevere indicazioni (forse da un software, forse da un coach) su quali mosse fare, il ragazzo si era offerto di giocare completamente nudo. Però, nelle interviste del dopo gara, non era stato in grado di spiegare in modo convincente quale strategia avesse usato per vincere.
"Credo che gli imbrogli negli scacchi siano un grosso problema e una minaccia esistenziale - aveva commentato su Twitter Magnus Carlsen - Credo anche che gli organizzatori e tutti quelli a cui sta a cuore il gioco debbano potenziare le misure di sicurezza e i sistemi per scoprire chi gioca in modo scorretto"
Nieman aveva poi ammesso un paio di "ragazzate": in passato, disse, aveva ingannato i suoi avversari, ma solo due volte, una a 12 e l'altra a 16 anni, e mai in tornei dove c'erano premi in denaro. Ma secondo Chess.com, il ragazzo si è dimenticato di citare almeno le altre novantotto volte. L'ultima sarebbe stata due anni fa. La piattaforma ha rivelato che nel 2020 Niemann aveva ammesso le sue colpe nel corso di una telefonata con il direttore di Chess.com, Danny Rensch.
Per questo la piattaforma ha deciso di escludere lo statunitense dal prossimo torneo, che ha un montepremi di un milione di dollari.