Lo "scudo" tedesco sul gas divide Parigi e Berlino | Francia: "Agire insieme", Germania: "Scelta è proporzionata" | Gentiloni: "Non attaccare i singoli Stati"
Berlino ha varato un piano di 200 mld di finanziamenti e aiuti contro il caro-energia e (finora) si è messa di traverso al tetto al prezzo del gas. Interviene il commissario europeo agli Affari economici
"È essenziale agire insieme in Europa di fronte alla crisi energetica". Con queste parole il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire, ha risposto a chi gli chiedeva del maxi-piano (200 miliardi) di aiuti contro il caro energia varato dalla Germania. "Di fronte alla crisi energetica abbiamo bisogno di una strategia economica globale tra i Paesi membri della zona euro e tra i Paesi europei. Dobbiamo essere più determinati, più uniti e più veloci nelle nostre risposte", ha aggiunto Le Maire, il quale, di fatto, ha lanciato una critica alle decisioni prese da Berlino.
L'urgenza di provvedimenti per il caro-energia e le divisioni sul price cap rischiano quindi di inclinare l'asse franco-tedesco (con conseguenze per tutta l'Ue). Sono mesi che 15 paesi dell'Unione (Italia in primis) avanzano la richiesta del tetto al prezzo del gas, ma nella lettera congiunta per il price cap inviata martedì 27 settembre al Commissario per l'energia Kadri Simson manca all'appello la Germania (supportata da Olanda, Austria, Estonia e Lussemburgo).
Divisioni in Ue - Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha poi messo in atto una vera e propria fuga in avanti: con 200 miliardi di finanziamenti, infatti, ha deciso di affrontare sostanzialmente in autonomia la crisi energetica e il caro-energia, respingendo il price cap. E se durante il Covid l'Europa aveva abbracciato una politica solidaristica, ora le cose stanno andando diversamente. Da qui l'attacco francese a Berlino: "È essenziale cooperare in Europa di fronte alla crisi energetica - ha dichiarato il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire -. Più in generale di fronte alla crisi energetica abbiamo bisogno di una strategia economica globale tra i Paesi membri della zona euro e tra i Paesi europei. Dobbiamo essere più determinati, più uniti e più veloci nelle nostre risposte".
La (rapida) replica tedesca - Per il ministro delle Finanze Christian Linder, invece, il piano di aiuti varato dalla Germania "è proporzionato alle dimensioni dell'economia tedesca". Al suo arrivo all’Eurogruppo, Linder ha sottolineato: "Lo scudo protettivo vale un massimo di 200 miliardi di euro per due anni, non solo per il 2023 ma anche per il 2024".
Paolo Gentiloni: "È il momento della solidarietà, non quello di attaccare i singoli Stati" - "Non è il momento di attaccare ogni Stato membro sulle diverse misure energetiche intraprese per combattere la crisi, ma quello della solidarietà comune". È quanto afferma il commissario europeo agli Affari economici, Paolo Gentiloni, commentando il maxi pacchetto di aiuti da 200 miliardi di euro varato dalla Germania. Assieme a Thierry Breton, l'ex premier sottolinea poi la necessità di "ispirarsi al meccanismo Sure" per contrastare la crisi.
La posizione italiana - La Germania tira dritto anche se
Mario Draghi aveva avvertito: "Non possiamo dividerci a seconda dello spazio nei nostri bilanci nazionali, serve solidarietà". Il ministro della Transizione ecologica
Roberto Cingolani è dell’idea che "i tedeschi sono più preoccupati della mancanza di gas più del prezzo" e in un intervento a
Rai3 ha aggiunto: "Noi abbiamo parlato di price cap e di disaccoppiamento un anno fa. Il disaccoppiamento è stato approvato. Sul gas andiamo avanti. Che ci voglia un anno a me non meraviglia, è un lunghissimo percorso che si fa passo per passo. L'ultimo è stato che la Commissione europeo si è impegnata a redigere una bozza su indicazioni degli Stati membri. Molto probabilmente abbiamo trovato un meccanismo che può salvare capra e cavoli".
Caro energia, bozza vertice Ue: fare proposte su price cap a gas - Il Consiglio europeo invita la Commissione a "proporre soluzioni praticabili per ridurre i prezzi attraverso un price cap al gas". E' quanto si legge nella bozza provvisoria della dichiarazione del vertice informale dei leader Ue che si tiene a Praga. Il testo chiede di "accelerare i negoziati per partnership reciprocamente vantaggiose su sicurezza dell'approvvigionamento e riduzione dei prezzi".
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