E' morta all'età di 75 anni Piccola Piuma (Sacheen Littlefeather), l'attivista per i nativi americani che nel 1973 rifiutò, per conto di Marlon Brando, l'Oscar come miglior attore protagonista per "Il Padrino". La donna, che all'epoca aveva 26 anni, salì sul palco al posto del divo per leggere una lettera di protesta contro gli stereotipi del cinema sui popoli indigeni nei film western.
All'epoca la nativa americana venne fischiata, insultata e addirittura scortata fuori dal teatro da sei guardie del corpo per paura che John Wayne la aggredisse. Il pubblico accolse il suo discorso con fischi e gesti razzisti e Sacheen Littlefeather fu poi professionalmente boicottata e discriminata. Il suo gesto, però, ebbe risonanza negli Stati Uniti dell'epoca e i nativi americani occuparono la cittadina di Wounded Knee dove un secolo prima ebbe luogo il massacro del popolo Sioux Lakota per mano dell'esercito degli Stati Uniti.
Lo scorso giugno, dopo 49 anni, aveva ricevuto le scuse ufficiali da parte dell'ex direttore degli Academy David Rubin per gli abusi "ingiustificati e ingiustificabili". Le scuse tardive erano state accolte con una punta d'ironia da Piccola Piuma: "Noi nativi siamo persone molto pazienti: sono passati solo 50 anni! Dobbiamo mantenere il nostro senso dell'umorismo su questo in ogni momento. È il nostro metodo di sopravvivenza".