Ron torna con "Sono un figlio", primo disco di inediti a nove anni di distanza. Tredici canzoni dedicate al padre che rappresentano un po' il coronamento di una serie di progetti legati ai 50 anni di carriera. Tempo di bilanci, con la confessione di un certo dispiacere per non aver avuto figli, nato dopo la nascita del nipotino, ma una sicurezza che lo accompagna e sostiene a ogni passo: "La musica - dice lui, presentando con un piccolo set i nuovi brani - mi salva sempre".
E' un Ron a tutto tondo quello che si racconta presentando questo nuovo lavoro. Dall'amore dei suoi genitori, nato durante la seconda guerra mondiale, quando il papà si era nascosto nella cantina di lei, che lo salvò innamorandosene, al bullismo subito da bambino, fino a qualche dispiacere legato a Sanremo. "Ogni volta che sono tornato da Sanremo, ed alcuni sono stati disastrosi - dice -, tornavo con una grande tristezza, ma la musica mi rimetteva sempre in piedi. Con il Covid non riuscivo a scrivere, ma la musica mi ha preso per la collottola e ancora una volta mi ha rimesso in piedi".
A chi gli chiede se per coronare l'anniversario potrebbe tornare a Sanremo, Ron risponde deciso: "Ma scherzi? non mi hanno mai invitato, ma se è il festival della canzone devi mettere una canzone, 'Il cuore è uno zingaro' era una grandissima canzone, ora invece va tutto sui personaggi ed è anche buono, ma alla fine bisogna scrivere". "Non ce l'ho con Sanremo, ma mi piacerebbe tirasse fuori la musica. Quando fui escluso nel 2017 provai un grande sconforto - confida - perché 'L'ottava meraviglia' mi sembrava una bella canzone e io sono legato alla musica".
Che la passione per le sette note arda ancora forte lo dimostra il nuovo album, per cui Ron ha collaborato con artisti tra cui Guido Morra, Maurizio Fabrizio, Bungaro, Giulio Wilson, Niccolò Agliardi, Edwyn Roberts, Mattia Del Forno de "La Scelta", Cesare Chiodo, Rakele, Donato Santoianni. E poi un cameo di Paolo Fresu (in "Un'astronave nel cielo") e una cover di "Break My Heart Again" di Finneas. Tra i brani "Annina", dedicata a tutte le donne che non si sentono mai abbastanza, e "Melodramma pop", in cui sono le parole di Guido Morra a tratteggiare la storia di Rosalino Cellamare: "Gli anni avanzano e avanza la speranza di Ron / quello che sono adesso mi viene incontro / allora scendo e accetto il confronto".
Nell'album c'è anche un duetto con Leo Gassmann in "Questo vento", che è un confronto tra padre e figlio. E Ron, che ha dedicato al tema l'album, che figlio era? "Apparentemente dolcissimo, ma facevo anche cose sconsiderate e - racconta - sono stato bullizzato. Alla fine delle elementari dei ragazzotti hanno iniziato a prendermi a pedate. Non ho mai detto nulla, ma ho sofferto tantissimo. Poi, non so perché, alla fine dell'anno mi hanno chiesto scusa e forse questa - considera - è la differenza che c'è con ciò che succede oggi"