Accoltellato al cuore a Padova, la fidanzata rea confessa: "Una volta cercò di farmi mangiare una tartaruga"
"La nostra era una storia burrascosa, litigavamo sempre. Mi picchiava e mi minacciava", ha ribadito la 31enne
Abano Terme, risolto l'omicidio di Mattia Caruso
Emergono altri particolari dalla confessione di Valentina Boscaro, la padovana di 31 anni agli arresti domiciliari per la morte del fidanzato Mattia Caruso, assassinato a 30 anni a Montegrotto Terme (Padova) con una pugnalata al cuore. "La nostra era una storia burrascosa, litigavamo sempre. Mi picchiava e mi minacciava, una volta voleva farmi mangiare una tartaruga morta. Quella sera guidava veloce, ha iniziato a strattonarmi tirandomi le mutande. Era imprevedibile quando beveva. Io ero stanca ed esasperata, ho visto il suo coltello sul cruscotto, l'ho preso e l'ho colpito", ha raccontato Boscaro, come riporta Il Gazzettino.
Boscaro "sta male. È sotto shock perché si rende conto di quel che è avvenuto. Una cosa che non avrebbe mai voluto accadesse", ha spiegato il legale, Nicola Guerra, che ha incontrato la 31enne nella sua abitazione. La giovane - che inizialmente aveva tentato di sviare le indagini per poi confessare quattro giorni dopo – ha ribadito di essere stata maltrattata e picchiata dal fidanzato, ma amici e parenti di Caruso dicono che "era lui che qualche volta è tornato a casa con un occhio nero perché lei lo picchiava".
La storia della tartaruga - Boscaro ha raccontato che una volta Caruso l’aveva accusata di essere stata la causa della morte della sua tartaruga. Così, per punizione, avrebbe cercato di obbligarla a mangiarne il cadavere.
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