Sophie and the Giants è una delle rivelazioni degli ultimi due anni. L'Italia ha scoperto la cantante inglese nel 2020, quando ha dato la voce al brano "Hypnotized" di Purple Disco Machine, canzone più suonata dalle radio in quell'anno e associata a uno spot televisivo popolarissimo. Da allora non si è più fermata. L'ultimo singolo è "We Own the Night", dove Sophie esprime la sua filosofia: "Tutta la nuova musica che sto scrivendo ora ha solo un obiettivo: far stare bene la gente e farla divertire".
C'erano una volta Sophie and the Giants e... ci sono ancora, ma solo nel nome. Sì, perché a dispetto del nome al plurale, ormai Sophie Scott fa da sola. Il gruppo fondato a Sheffield nel 2015 è stato messo da parte per affrontare in piena libertà il nuovo percorso musicale che l'ha trasformata in un piccolo fenomeno della disco. "Quando ho iniziato ero da sola poi ho voluto far parte di una band e mi è piaciuto molto - racconta lei in un incontro organizzato per un suo passaggio a Milano per la settimana della moda -. Ma dopo è arrivato il momento di andare avanti ancora una volta da sola. Anche se il mio nome è rimasto quello. Durante il periodo del Covid, con il lockdown, ho avuto molto tempo per stare da sola e per pensare cosa volessi fare. E ho sentito semplicemente che era il momento giusto per tornare a lavorare da solista".
Il suo ultimo singolo si intitola "We Own the Night" ed è stato un altro centro fatto dopo l'esplosione di "Hypnotised" e "Falene", in collaborazione con Michele Bravi. "La canzone parla del momento in cui vivi la notte della tua vita - spiega -. Quel momento in cui nulla importa, sei solo tu e quello che vuoi essere, qualunque cosa sia. E' puro edonismo. Probabilmente ho scritto quella canzone per reazione al periodo del Covid. Tutta la nuova musica che sto scrivendo ora ha solo un obiettivo: far stare bene la gente e farla divertire. E' un periodo difficile, persino doloroso per molte persone e voglio aiutarle a fuggire da tutto questo, anche se solo per pochi minuti".
Partita da un universo indie pop, il marchio di fabbrica di Sophie è diventata la musica disco, con una spiccata propensione a sonorità e atmosfere degli anni 80. "Sono cresciuta con molta della musica disco degli anni 80. I miei genitori ascoltavano in continuazione quel genere ed è stata a lungo la mia colonna sonora - conferma -. E anche il funk. Poi non l'ho ascoltata per molto tempo e l'ho riscoperta quando ho lavorato con Purple Disco Machine. Mi ci sono innamorata di nuovo. Non ero sicura di essere in grado di scrivere quel genere di musica perché quando ero nella band facevamo tutt'altro genere. Credo che tutto sia cambiato per me quando ho scritto 'Hypnotized'".
Quella con il dj tedesco Purple Disco Machine è stata la classica collaborazione che ti cambia la vita, arrivata tanto inaspettata quanto stravolgente. "Non ci eravamo mai incontrati prima. Lui mi ha mandato la traccia dicendo che amava la mia voce e avrebbe voluto che la cantassi e di provare a scriverci qualcosa - dice -. Ero da sola nel mio studio e mi sono trovata a lavorare su questo brano che era già di per sé fortissimo. Credo di averlo scritto poi in camera da letto nel giro di due ore".
Sophie ora vive alla giornata senza guardare troppo avanti ("Ora voglio solo godermi tutto quello che sto facendo. La mia priorità è questa"). L'Italia l'ha in qualche modo adottata, dal momento che dopo la collaborazione con Bravi è arrivata quella con Benny Benassi e Dardust in "Golden Nights" e la partecipazione al Festival di Sanremo con Le Vibrazioni nella serata dei duetti. E non esclude di continuare. "Mi piacerebbe collaborare con Achille Lauro, quel tizio con tutti quei tatuaggi che c'era a Sanremo - afferma ridendo -. Mi piacerebbe sapere cosa c'è nella sua testa".
Frangetta rosso fuoco, e vestiti dai colori accesissimi, non passa inosservata nemmeno nel look. Una conquista a cui è arrivata faticosamente. "Il mio modo di vestire è una parte importante del mio essere. Ho combattuto a lungo con la mia immagine e la moda, non sapevo esattamente cosa volessi e cosa mi facesse sentire bene - spiega -. Per molto tempo stilisti mi hanno detto come dovevo vestirmi, acconciare i capelli o truccarmi. L'anno scorso ho deciso di fare da sola. E' stata una bella sfida ma adesso quella che si presenta è la vera Sophie".
Pienamente aderente alle regole non scritte dell'epoca dello streaming imperante, Sophie and the Giants si è costruita la sua popolarità con un singolo dopo l'altro. Ma nel suo futuro c'è anche un album? "Al momento sto apprezzando molto questa modalità perché mi posso concentrare su ogni singola canzone. Voglio prendermi il mio tempo e focalizzarmi sui singoli - risponde lei -. A dire il vero ho iniziato a scrivere un album l'anno scorso ma mi muovo troppo velocemente da un progetto all'altro e quindi a metà del lavoro mi ero già annoiata. Ma sicuramente è qualcosa che voglio fare, magari un concept, con una storia, come fosse un film. Ma questo è per il futuro. Magari l'anno prossimo".
Per la mia musica, per il mio spettacolo, sarà molto ballabile e molto divertente. Sarà anche molto elettronico ma soprattutto sarà una specie di festa per me e il pubblico, dove tutti possono scatenarsi.