Università 2022/2023: lezioni ed esami tornano in presenza, sempre. Ma alcuni atenei proseguono (in parte) con Dad e mascherine
Dal 1° ottobre tradizionalmente si fa iniziare l’anno accademico, ma sono molti gli atenei che hanno già aperto i cancelli dopo la pausa estiva. In un mondo universitario che sembra tornato all’era pre-Covid, con qualche eccezione
Con l’inizio di ottobre gli universitari si riversano nelle aule della propria facoltà per l’inizio delle lezioni. Un nuovo anno accademico sta per iniziare e chi non sta aspettando gli esiti dei test di ingresso è già pronto a rientrare. Non pochi, per la verità, sono gli atenei che hanno precorso i tempi e già a settembre sono stati pronti ad accogliere gli studenti tra i loro corridoi. Ma con quali regole? Esami in Dad, lezioni in modalità blended e prenotazioni per ottenere un posto in aula, mascherine e Green Pass - che hanno caratterizzato lo scorso biennio - sembrano ormai un ricordo del passato.
Infatti, in assenza di un vero e proprio protocollo ministeriale - che invece esiste per le scuole, pur avendo in gran parte ammorbidito le restrizioni - molto per quanto riguarda il regolamento per il back to university è stato lasciato alle singole realtà che, tendenzialmente, hanno scelto la linea del “ritorno alla normalità”. Anche se non manca qualche inevitabile raccomandazione. Perché se è vero il Covid a oggi fa meno paura, non ne siamo ancora del tutto fuori.
Come segnala il sito Skuola.net, che ha scandagliato i regolamenti dei vari atenei, quasi dappertutto si torna in presenza sia per le lezioni che per gli esami. Solo alcune realtà hanno messo nero su bianco prescrizioni puntuali. Alla Sapienza di Roma, ad esempio, fanno eccezione solo le lezioni dei corsi di dottorato, dei master, dei corsi di formazione e dei corsi di alta formazione, per cui è prevista anche la modalità mista o da remoto. Nell’ateneo romano, agli esami regolarmente svolti in presenza, potranno essere però previsti appelli aggiuntivi per motivi sanitari legati al Covid-19. In presenza al 100% anche tirocini e laboratori. Per quanto riguarda le aule studio, le biblioteche e gli altri spazi dedicati agli studenti, saranno aperti regolarmente al 100% della loro capienza. Alla Sapienza tuttavia rimangono obbligatorie le mascherine (raccomandate le Ffp2 nelle situazioni più a rischio) e, dove possibile, il mantenimento del distanziamento di almeno un metro, nonché l’igiene delle mani prima di entrare nei locali.
All’Università Alma Mater di Bologna, invece, le lezioni e gli esami si svolgeranno in presenza ma, fa sapere l’ateneo, alcuni corsi potrebbero prevedere un numero limitato di attività formative in cui le lezioni vengono svolte in modalità ibrida, cioè sia in presenza che online. Anche per gli esami, si lascia aperta una finestra alla Dad: i docenti potranno infatti valutare specifiche richieste degli studenti, legate a condizioni di malattia, mobilità internazionale, impedimento oggettivo per ragioni straordinarie, per svolgere gli esami online. Le aule e i laboratori verranno utilizzati fino alla loro massima capienza, mentre l'uso della mascherina è solo “raccomandato” in tutti i luoghi al chiuso dell’Ateneo.
Ancora più morbida la linea dell’ Università di Genova, che chiede di indossare le mascherine al personale e agli studenti con problemi respiratori di lieve entità e in buone condizioni generali che, non presentando sintomi febbrili, possono accedere in ateneo (in presenza di febbre è, infatti, vietato entrare all’università), oppure a chi può essere ritenuto un soggetto “fragile”. Per il resto, l’ateneo indica le buone abitudini da mantenere: l’igiene delle mani nonché la protezione della bocca e del naso in caso di starnuti o colpi di tosse; chiedendo ricambi d’aria frequenti e la sanificazione degli ambienti in presenza di casi accertati.
All’ Università di Firenze lezioni, esami e laboratori sono in presenza, ma non si perde “l’eredità” della Dad: per tutti gli insegnamenti sarà infatti attiva la piattaforma dove i docenti condivideranno risorse digitali integrative allo scopo di arricchire i percorsi formativi. È raccomandato poi l’uso di dispositivi di protezione delle vie respiratorie (con mascherina Ffp2), quantomeno nei casi e nelle situazioni più a rischio di contagio e in presenza di lavoratori e studenti fragili. Un anno accademico all’insegna del ritorno alla normalità anche per gli studenti della Ca’ Foscari di Venezia: anche qui la didattica sarà in presenza, senza più ricorrere alla didattica duale, salvo alcune risorse messe online per particolari categorie protette. E si accederà alle lezioni in aula senza prenotazione. Sono però state previste misure integrative per le sessioni degli esami e delle lauree in caso di positività al Covid-19 ed è consigliato l’uso delle mascherine per tutti i presenti in aule, biblioteche e laboratori e nel resto degli edifici universitari (uffici, spazi comuni, ecc.).
All’ Università di Verona proseguono le attività di supporto a forme sperimentali di didattica innovativa anche a distanza e la possibilità di tutoraggio per il sostegno di studentesse e studenti che hanno subito le difficoltà formative derivanti degli anni Covid. Le aule saranno utilizzate al 100% della capienza, ma sarà necessaria la prenotazione del posto in aula tramite App, con le stesse modalità utilizzate lo scorso anno. Da ottobre, gli esami e le lauree si svolgeranno esclusivamente in presenza ma, in casi di positività al Covid, saranno individuate delle date di recupero o si valuterà l’opportunità di svolgere una verifica a distanza. Possibile anche frequentare gli spazi dedicati allo studio, con la forte raccomandazione di mantenere indossata la mascherina.
Conclude la panoramica l’ Università di Palermo, dove le lezioni saranno esclusivamente in presenza, ma si conferma la possibilità di fruire delle attività didattiche in modalità da remoto per gli studenti in isolamento domiciliare perché positivi al Covid. Discorso simile per esami e tesi di laurea, che si possono svolgere online solo da parte di chi viene contagiato. Per quanto riguarda le mascherine, queste risultano ancora obbligatorie nei locali al chiuso, almeno stando all’ultimo aggiornamento del regolamento d’ateneo che risale a maggio 2022.
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