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Rivoluzione nelle telecomunicazioni: addio alle cassette postali, arrivano le smart letter box

Con una delibera Agcom prevede che Poste Italiane, con un piano biennale, tagli le tradizionali buche delle lettere da 46.500 a 29mila, sostituendole con quelle digitali

Ansa

Addio alle cassette postali: nuova rivoluzione nel mondo delle telecomunicazioni. L'Agcom, Authority delle Comunicazioni, ha varato i "nuovi criteri di distribuzione delle cassette di impostazione nell'ambito del servizio universale" affidato a Poste Italiane. Così Poste, con un piano biennale, ridurrà il numero delle tradizionali buche lettere da 46.500 a 29mila. Verranno tutelate le esigenze di piccoli comuni e aree rurali ma si guarda al futuro con "l'introduzione di cassette di nuova generazione denominate smart letter box", per "contribuire al processo di modernizzazione ed efficientamento della rete". Le cassette del futuro saranno digitali, anche per poter verificare a distanza se e quante lettere sono state imbucate.

Il taglio delle cassette delle lettere è dovuto, come spiega l'Agcom, all'"evoluzione del mercato postale che ha portato negli ultimi anni a una drastica riduzione dei volumi postali accettati attraverso le cassette di impostazione fino a rappresentare solamente una percentuale di circa il 3% del volume totale, con un trend di diminuzione di oltre il 20% annuo".

La delibera dell'Agcom è approvata il 7 settembre con questi nuovi criteri: deve essere assicurata "la presenza di: una cassetta d'impostazione entro la distanza massima di 0,5 chilometri dal luogo di residenza per il 50% della popolazione residente; una cassetta d'impostazione entro la distanza massima di un chilometro dal luogo di residenza per l'85% della popolazione residente; una cassetta d'impostazione entro la distanza massima di 1,5 chilometri dal luogo di residenza per il 92% della popolazione; una cassetta d'impostazione entro la distanza massima di 3 chilometri dal luogo di residenza per il 98% della popolazione".

E "si conferma quanto attualmente previsto dal Decreto Scajola, ossia "la presenza di almeno una cassetta d'impostazione nei Comuni con popolazione fino a mille abitanti e la presenza di una cassetta d'impostazione presso ogni ufficio postale, nonché in luoghi di elevato transito quotidiano quali stazioni ferroviarie, aeroporti, capolinea dei mezzi di servizio pubblico urbano ed extraurbano".

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Cosa accade ora? "Entro 60 giorni dalla pubblicazione della delibera" Poste Italiane, in quanto fornitore del servizio, dovrà trasmettere "all'Autorità il Piano di attuazione dei nuovi criteri di rimodulazione delle cassette d'impostazione, da realizzarsi in maniera graduale e omogenea sull'intero territorio nell'arco temporale di 24 mesi dalla data di trasmissione dello stesso".

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