Evoca ricordi e trasmette emozioni e sensazioni: il profumo è una forma d’arte unica e antica, che da millenni pervade la storia e la cultura dell’uomo. Mezzo per favorire la comunione con gli dei ma anche strumento di seduzione, dono prezioso portato dai magi ma anche base per unguenti medicali, il profumo ha da sempre una forza dirompente: un atto creativo che ha ispirato esperienze mistiche e artistiche. Perché un semplice odore può scatenare sentimenti, raccontare storie e far correre l’immaginazione facendo viaggiare nel tempo e nello spazio, riportando a posti lontani e a momenti dimenticati. E ancor più dell’arte può trasmettere, istintivamente e quindi a un livello ben più profondo, messaggi ben precisi: repulsione o seduzione, attrazione o disagio, sacralità o spensieratezza…
Non è quindi un caso se uno dei grandi artisti del Novecento, Enrico Donati, grande protagonista italiano del surrealismo, ha avuto un profondo legame con il mondo dei profumi: a lui, che aveva sposato l’ultima discendente della famiglia Houbigant (uno dei nomi storici della profumeria artistica francese), si deve infatti la nascita di una linea di profumi, Alyssa Ashley by Houbigant, frutto di una perfetta fusione tra l’arte figurativa e quella profumiera, in cui i Nasi – i maestri profumieri – utilizzano i profumi come pennellate di colore su una tela per creare fragranze senza tempo.
Nata durante un’epoca di ribellione generazionale fondata sui concetti di libertà, indipendenza ed emancipazione femminile, la linea di profumi – dedicata da Donati alla figlia Alyssa – diventa presto un’icona, tanto da trasformarsi in un brand che guida esso stesso una rivoluzione: è infatti uno tra i primi al mondo a scostarsi dalla struttura classica del profumo dedicando le sue fragranze alle materie prime nobili: Musk, Ambra, Patchouli e Civet. E, a rafforzare la connessione tra arte e profumo, la prima bottiglia del brand fu disegnata proprio da Donati. Che ha conservato fino all’ultimo un forte legame con il brand, cedendolo poi a Michele Perris che negli anni ha avuto un ruolo fondamentale nella crescita del marchio sin da quando, nel 1981, ha iniziato la distribuzione in Italia.
Oggi il Perris Group, attivo a livello internazionale nei settori cosmetico, farmaceutico e hi-tech, continua a essere una società nella quale il gruppo familiare continua a partecipare attivamente sia alla gestione sia allo sviluppo dei prodotti, con l’obiettivo di restituire al mondo dei profumi la sua importanza come creazione artistica e come mezzo fondamentale di comunicazione e di espressione di sé.
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In quest’ottica alla guida del brand Alyssa Ashley, si è insediata dal 2019 Consuelo Perris, secondogenita di Michele, che è entrata pienamente in azienda dopo aver completato i suoi studi in psicologia clinica. Proprio il suo background culturale l’ha portata ad enfatizzare lo stretto rapporto che da sempre esiste tra profumo, emozioni e comunicazione: “Molto spesso – racconta – ci scordiamo che la prima cosa che arriva di noi è il nostro odore. E che con esso possiamo comunicare tanto a chi ci è intorno, oltre al piacere che proviamo indossando una fragranza a noi gradita o alla sicurezza che mostriamo sentendoci circondati da un’aurea che ci rappresenta”.
Proprio il rapporto tra arte, profumo ed emozioni è alla base delle quattro nuove fragranze Alyssa Ashley, che traggono ispirazione da conosciutissime opere e forme artistiche reinterpretate in un profluvio di sensazioni olfattive nelle quali perdersi e ritrovarsi comunicando il proprio stato d’animo e le proprie inclinazioni.
La prima fragranza, Oud Patchouli, ha una personalità forte, persistente, legnosa e calda, ottenuta a partire dall’interpretazione dell’oud naturale (una resina rarissima e per questo particolarmente preziosa che si forma all’interno degli alberi di Aquilaria come reazione all’attacco di un parassita), unito in un sapiente mélange con legno di guaiaco, legno di sandalo, patchouli e vetiver. Un profumo che trae ispirazione e rappresenta un tributo all’arte islamica e ai suoi complessi e magnificenti arabeschi, esaltati soprattutto dalla tecnica del mosaico con intense variazioni cromatiche. Rappresentazioni capaci di provocare un’esperienza mistica e ascetica come quella suscitata dalle ipnotizzanti note dell’Oud Patchouli.
All’arte ellenica e alla sua sensualità si ispira invece il White Patchouli: i fiori bianchi compensano la mancanza di colore con i profumi più narcotici, sontuosi, opulenti e inebrianti della natura allo stesso modo in cui candido marmo delle sculture della Grecia antica riescono a trasmettere brividi di emozioni nella rappresentazione per eccellenza della bellezza femminile. E come in una Venere classica, nel White Patchouli le sfaccettature dei fiori bianchi (con protagonisti i fiori d’arancio, abbracciati nell’accordo floreale da iris, gelsomino, patchouli e preziose spezie calde) si uniscono per esaltare l’emozione evocata dalla sensualità femminile. Vista o olfatto si condizionano a vicenda a tal punto che guardando la Venere di Milo si ha l’impressione di sentire una scia di fiori bianchi, e sentendo il profumo si può immagina di avere la statua di fronte a sé.
Vanilla, fragranza dal profumo intenso e cremoso in cui il cuore di vaniglia – una delle materie prime più evocative e balsamiche, con sfaccettature al tempo stesso dolci e amare e note differenti a seconda dell’area di coltivazione – è enfatizzato da note di zucchero a velo e morbidissimo muschio, è un tributo a Paul Gauguin. Lasciata la nativa Francia per trasferirsi nella Polinesia Francese, proprio in quelle isole fuggì per coltivare la sua arte “allo stato primitivo e selvaggio” e rappresentandola con con colori netti e idealizzati, che non rispettano la realtà ma restituiscono una forma bidimensionale e sintetizzata del soggetto dando spazio a un’interpretazione più personale ed emotiva, suscitando sensazioni dolci e rassicuranti come quelle della vaniglia, capace di coccolare aprendo la mente a immaginazione e ricordi.
A Gustav Klimt e alle sue donne eteree, dolci, romantiche ma sempre dotate di una sensuale malizia si ispira invece la quarta delle nuove fragranze Alyssa Ashley: Cashmeran Vanilla. Profumo con note di bergamotto e gelsomino notturno, ha un cuore caldo e avvolgente nel quale iris, vaniglia e ambra bianca si fondono in una sensuale miscela costruita attorno a patchouli, caramello salato, muschio e cashmeran, molecola quest’ultima che possiede un profumo complesso e variegato, capace di esaltare le note amare, ambrate e legnose della vaniglia. Un abbraccio tra i profumi legnosi del cashmeran e quelli sensuali e sfuggenti della vaniglia che si sviluppa seguendo vie e tragitti sensoriali che ricordano "L’albero della vita" di Klimt.
Quattro profumi che, raccontando l’arte, diventano essi stessi arte e rappresentazione di sé con coraggio e consapevolezza. Quattro fragranze che non hanno paura di esprimere la propria individualità con un turbine di emozioni sensoriali.