Non può ancora partecipare al campionato di pallavolo femminile, 12 esami ormonali separano Eleonora Pescarolo, una donna "imprigionata" in un corpo da uomo, dalla sua discesa in campo con le ragazze. Il livello di testosterone nel sangue deve essere conforme alle norme vigenti stabilite dalla Federazione Italiana di Pallavolo. Per il momento la 22enne con la passione per il volley partecipa al campionato regionale di Serie C della Polisportiva San Nicolò ma spera che questo sia l'ultimo anno nella società maschile.
La storia - “L’ultimo esame è andato bene: non lo vivo come un peso, non ho niente da nascondere e sono fiera di quello che sono” racconta la pallavolista al quotidiano piacentino Libertà. E a Codogno, Lombardia, che inizia la storia di Eleonora Pescarolo, il suo nome prima era Nicholas, va via di casa a 14 anni perché i genitori “non comprendevano chi ero”, ora invece “hanno grandissima stima di me, sono fieri di quello che sono diventata”.
Il percorso di transizione inizia nel 2015, nel 2020 l’operazione ma - come rivela lei stessa - anche prima dell’intervento si è sempre presentata al femminile: “Ho ricevuto solo enorme rispetto, anche se devo dire persone disinformate che stigmatizzano le mie scelte non sono mai mancate”. Il suo esordio nella pallavolo è con la Juventina di Casalpusterlengo: “In ogni squadra in cui ho giocato si sono sempre resi disponibili a concedermi uno spogliatoio personale. Posso dire di essere stata fortunata, non capita a tutti”.
Gli obiettivi - Nel 2015 riceve una medaglia d’argento nel trofeo delle regioni e nel 2016 di oro, il suo prossimo traguardo sarà quello di entrare a far parte della squadra femminile di volley. “Per lo Stato italiano ho smesso di esistere due anni fa, ora aspetto la mia rivalsa anche in ambito sportivo - conclude - sono fierissima di quello che ho conquistato quando ero ancora nel corpo di Nicholas, se non fosse per il mio passato forse non avrei neanche iniziato a giocare a pallavolo”.