"Se la Russia invade l'Ucraina, non ci sarà più un gasdotto Nord Stream". Dopo le perdite di gas dal gasdotto sottomarino Gazprom nel Mar Baltico, avvenute lunedì, le parole pronunciate a febbraio dal presidente americano, Joe Biden, tornano d'attualità. E quello che poteva inizialmente sembrare un incidente appare sempre di più un sabotaggio. Ne è più che convinta l'Unione europea, secondo cui si tratta di "un atto deliberato" che merita "una risposta solida e unita". Dalla Russia arriva la secca replica alle accuse: "Stupido e assurdo incolparci" di autosabotaggio del Nord Stream 1 e del Nord Stream 2. Il Cremlino: "Biden chiarisca se ci sono gli Usa dietro gli incidenti". Washington replica: ridicolo insinuare dubbi sugli Usa.
Chi è il resposanbile? - Sull'ipotetico responsabile rimangono forti dubbi: tra Russia da un lato e Stati Uniti, Ue e Ucraina dall'altro è un continuo scambio di accuse. A rispondere saranno le indagini aperte da Svezia e Danimarca, e sostenute da Bruxelles e da Washington, a cui Mosca, che si dice "estremamente preoccupata", chiede di partecipare.
© L'Ego-Hub
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Le parole di Biden a febbraio - Se la Russia "attraversa il confine ucraino, non ci sarà più un gasdotto Nord Stream 2": erano state le parole di Joe Biden a febbraio nella conferenza stampa congiunta con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, dopo un incontro nello Studio Ovale. "Prometto che il gasdotto chiuderà. Se Mosca invade l'Ucraina, la Nato e noi siamo pronti a intervenire", aveva ribadito il presidente americano. Alla domada di un giornalista su "come" dato che il progetto è sotto il controllo di Berlino? Sia Biden sia Scholz avevano risposto che "adotteremo tutte le misure necessarie, saremo uniti insieme ai nostri alleati e partner".