Mentre l'Italia ha da poco scelto di schierare "Nostalgia" di Martone agli Oscar 2023, nella categoria miglior film straniero, la Russia ha annunciato che non candiderà nessun film agli Academy che si terranno il 12 marzo 2023. L'agenzia russa Tass riporta infatti che "il presidio della Russian Film Academy ha deciso di non indicare nessun film russo per la designazione agli Academy Awards 2022 per il film internazionale".
Una fonte ha rivelato all'agenzia russa che la lista dei film candidabili agli Oscar includeva ben 122 opere. Tutte, però, hanno perso in partenza la possibilità di stringere l'ambita statuetta a causa della situazione geopolitica attuale.
Nel corso della storia la Russia è riuscita a portare in patria l'Oscar come miglior film straniero per tre volte, due durante la Guerra Fredda e una dopo la caduta del muro. Nel 1968 Sergey Bondarchuk vinse infatti il riconoscimento grazie al colossale adattamento in quattro parti del classico di Tolstoy "Guerra e Pace". La produzione monstre, che durò 1961 e 1967, ebbe il supporto delle autorità sovietiche e dell'Armata Rossa che mise a disposizione della troupe centinaia di cavalli e soldati. Con un budget di circa 9,2 milioni di dollari, divenne il film più costoso di sempre prodotto in Russia.
Nel 1981 fu il dramma romantico "Mosca non crede alle lacrime" a conquistare gi americani. Il film, diretto da Vladimir Menshov e interpretato dalla coppia formata da Vera Alentova e Aleksey Batalov, segue le vicende di una giovane donna russa sfortunata in amore che però riesce a risollevarsi grazie alla sua tenacia. Tredici anni dopo la statuetta riattraversò l'Atlantico grazie a "Sole ingannatore" di Nikita Michalkov, uno spy-movie che ancora una volta fa i conti con la storia e la società russa. Il film è infatti ambientato negli anni Trenta, poco prima delle grandi purghe staliniane, quando milioni di persone nell'Unione Sovietica venivano etichettate come "nemici del popolo".