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Alluvione Marche, la Protezione Civile: evento che accade ogni mille anni

I fenomeni meteorologici avvenuti evidenziano l'eccezionalità delle caratteristiche di un evento atmosferico di tale portata

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La Protezione Civile Regionale delle Marche ha definito l'alluvione che ha colpito tra il 15 e il 16 settembre la regione, devastandola e causando la morte di 11 persone, "un evento fuori scala che ha la probabilità di accadere ogni mille anni". I fenomeni meteorologici avvenuti evidenziano l'eccezionalità delle caratteristiche di un evento atmosferico di tale portata.

"I tempi di ritorno delle cumulate di pioggia negli intervalli di tempo 3 ore e 6 ore hanno raggiunto valori che è possibile definire 'fuori scala' - scrive la Protezione civile regionale - rispetto alle metodologie utilizzate, sicuramente superiori a 1000 anni". "Tale fatto è confermato - prosegue - dall'estensione delle aree alluvionate dal fiume che hanno occupato anche terreni deposti come minimo in epoca medioevale".

Alluvione Marche, quinto giorno di ricerche nel fango

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Si concentrano nella zona di Castelleone di Suasa (Ancona), su entrambe le sponde del fiume Nevola, le ricerche di Mattia, il bimbo di 8 anni disperso da giovedì sera, travolto dall'ondata del corso d'acqua, dopo essere uscito dall'auto con la madre Silvia, ora ricoverata a Senigallia, in un disperato tentativo di salvarsi. E' iniziato verso le 7:30 il quinto giorno di ricerche da parte di vigili del fuoco, protezione civile e soccorso alpino. Più valle, in zona Barbara, Ostra Vetere, sempre sul greto del fiume si cerca anche Brunella Chiù, 56 anni, la seconda persona dispersa inghiottita dall'acqua mentre, con ai figli Noemi, 17 anni, trovata morta, e Simone, salvo aggrappandosi a una pianta, lasciava casa durante l'emergenza. 

Gli idrometri della rete di monitoraggio installati nei bacini di Misa e Nevola per seguire l'andamento dei livelli idrici, eccettuato quello di Bettolelle, situato a valle della confluenza tra i due fiumi, sono stati danneggiati o spazzati via da una improvvisa ondata di piena che ha sormontato i sensori senza dargli neanche il tempo di segnalare l'aumento dei livelli registrati.

Questo ha reso impossibile il monitoraggio strumentale di quanto si stava verificando. In un intervallo di un'ora all'incirca tra le 20:30 e le 2:30 si è in pratica passati da una situazione misurata di pochi centimetri di acqua in alveo, ad una situazione di assenza del dato. Il rapporto è pubblicato sul sito della Regione Marche.

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