In un contesto attuale sempre più frenetico e caotico, stare a contatto con la natura è diventato paradossalmente la cosa meno naturale. Immergersi negli spazi verdi si è trasformato in un’eccezione, un’evasione, l’occasione per rigenerarsi e allontanarsi dalla vita di città. A Merano, una piccola cittadina situata nel cuore dell’Alto Adige, si trovano i suggestivi Giardini di Castel Trauttmansdorff, conosciuti anche come i “Giardini della Principessa Sissi”. Un luogo magico dove l’Imperatrice Elisabetta d’Austria e Ungheria amava passeggiare. Tra vedute mozzafiato e spettacolari ambienti esotici e mediterranei, il Giardino Botanico di Merano accoglie 80 diversi ambienti vegetali. Qui crescono e fioriscono piante provenienti da tutto il mondo. All’interno dei 12 ettari dei giardini è possibile passeggiare avvolti in un tripudio di profumi e colori. I giardini si estendono su un dislivello di oltre cento metri con una caratteristica forma ad anfiteatro che permette al complesso d'integrarsi perfettamente con il paesaggio naturale circostante. Quattro le aree tematiche che ospitano le numerose diverse specie vegetali e animali.
"I Giardini di Castel Trauttmansdorff hanno un approccio che esalta la biodiversità e i benefici che questa comporta. Per questo ospitano una vegetazione molto variegata, habitat differenti e pongono grande attenzione al suolo e agli organismi che lo abitano. In più c'è una grandissima attenzione anche per tutte le specie che abitano i giardini, dagli insetti impollinatori agli uccelli del bosco ripariale" spiega Ilaria Marcolini, PR & Comunicazione dei Giardini.
Passeggiare nei Giardini di Sissi è un’esperienza sempre nuova, di settimana in settimana, grazie alle innumerevoli fragranze che cambiano di stagione in stagione.
"Nei soli 12 ettari dei nostri Giardini abbiamo recensito oltre 300 impollinatori diversi, dei quali 100 sono api selvatiche. Questa attenzione per gli impollinatori deriva dalla nostra consapevolezza del loro fondamentale ruolo nel preservazione della diversità degli ecosistemi" racconta Karin Kompatscher, Curatrice & Mediazione Culturale dei Giardini.
Un luogo ideale in cui rifugiarsi tra storia e natura. Un piccolo paradiso in cui disconnettersi per qualche ora dalla quotidianità.