LA NOSTRA RECENSIONE

SBK 22, Milestone torna al primo amore

Il team di sviluppo italiano ha sviluppato un modello di guida più permissivo per replicare le gesta di Rea, Bautista e Razgatlioglu

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Il nome di Milestone spesso viene associato a quello della Superbike, a quel periodo alla fine degli anni Novanta/Duemila in cui il campionato delle derivate di serie dava del filo da torcere alla classe regina del Mondiale (la mitica 500cc). Proprio in quegli anni Milestone infilò un impressionante trittico composto da Superbike World Championship, SBK 2000 e SBK 2001, realizzati sotto l'egida di Electronic Arts.

A distanza di dieci anni dall'ultima apparizione firmata sempre dal team milanese, SBK fa il suo ritorno nel panorama videoludico mondiale: vediamo com'è andata.

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UN MODELLO FISICO PIÙ PERMISSIVO - Dopo un dominio durato sei stagioni, lo scorso anno il fenomenale Johnny Rea si è dovuto piegare al talento di Toprak Razgatlioglu che ha iniziato la nuova stagione con il numero 1 sul cupolino della sua Yahama R1. Il ritorno di Alvaro Bautista a Borgo Panigale ha trasformato la Ducati Panigale V4 R nella più agguerrita contendente al regno del pilota turco.

SBK 22 permetterà agli appassionati delle derivate di serie di rivivere la combattutissima stagione 2022, con Rea, Razgatlioglu e Bautista impegnati a darsele di santa ragione in ogni week-end di gara. Le battaglie all'ultima staccata utile sono il pezzo forte della simulazione firmata da Milestone che ha scelto un modello di guida più permissivo rispetto a MotoGP 22 (sviluppato dallo stesso team italiano) per replicare le sensazioni che provano i vari Rinaldi, Redding, Bassani durante una Superpole o una gara a bordo dei loro bolidi.

Una scelta ben ponderata: una MotoGP richiede uno stile di guida estremamente pulito per andare veloci; una Superbike invece si muove molto e permette al pilota di trovare il limite più facilmente anche se pesa una decina di chilogrammi in più rispetto a un prototipo. Basta scendere in pista con la Kawasaki Ninja ZX-10RR di Rea o con la Yamaha YZF-R1 di Razgatlioglu o la Ducati Panigale V4 R di Bautista per rendersi conto del buon lavoro fatto da Milestone nel riprodurre i comportamenti e le differenze tra questi bolidi: per farlo è consigliabile togliere qualsiasi tipo di aiuto elettronico.

Il modello di guida implementato permette di osare in traiettoria e staccata, molto di più di quello che è possibile fare in MotoGP 22: per chi si avvicina al mondo delle derivate di serie virtuali è sicuramente una notizia positiva. Buone nuove anche da A.N.N.A. (l'IA bastata su reti neurali lanciata in MotoGP 19) che evita i soliti trenini e i tamponamenti gratuiti che affliggevano le passate versioni del gioco: i piloti virtuali conoscono perfettamente la posizione del giocatore e degli avversari e non si limitano a seguire le solite traiettorie ma sono lesti ad approfittare degli errori altrui. Non è perfetta (ogni tanto succedono cose strane!) ma l'IA si conferma una delle migliori nel campo delle simulazioni di guida.

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MANCA LA TELECRONACA – Oltre alla possibilità di disputare un intero campionato Superbike (è possibile modificare ogni tipo di parametro e c'è un discreto editor per creare il proprio pilota e personalizzare il proprio bolide) non c'è molto altro da fare: le uniche alternative sono la modalità Carriera e il comparto multiplayer. La prima è molto simile a quella proposta dalla stessa Milestone nella serie MotoGP: si cerca un contratto in un team ufficiale oppure si fonda una squadra satellite.

La parte manageriale offre alla giocatore la gestione di budget, contratti e sponsor, quella tecnica lo sviluppo della propria moto e del proprio team: nulla di eclatante, ma funziona. Infine, non manca un comparto multiplayer che propone sfide fino a 12 giocatori nelle prove a tempo, gare e Superpole.

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Da vedere SBK 22 non è affatto male: le moto di Rea, Gerloff, Rinaldi e soci sono riprodotte in modo superbo, le animazioni in sella pure, meno i filmati d'intermezzo e i volti dei piloti (alcuni sono peggio di altri). Provato su PS5 ha ben impressionato, soprattutto in termini di fluidità: pioggia e alcuni circuiti sono comunque migliorabili.

Da rimarcare, infine, l'assenza di un qualsiasi tipo di commento tecnico prima, durante e post gara: anziché sentire le voci di Max Temporali e di Edoardo Vercellesi, si ascolterà solo il sound della Ducati Panigale V4R o della Yamaha YZF-R1.

Come lo abbiamo giocato

Abbiamo giocato SBK 22 su PlayStation 5 disputando un intero campionato e gran parte della modalità carriera.


Può piacere a chi…
… adora Bautista, Rea e tutti i campioni della SBK
… cerca una simulazione di guida accessibile
… vuole una modalità Carriera semplice senza troppi fronzoli

Potrebbe deludere chi…
… si aspetta un modello di guida più complesso
… vuole scendere in pista anche con le moto le categorie della Supersport
… cerca qualche nuova modalità

SBK 22 è un gioco consigliato a tutti.