Il procuratore generale di New York, Letitia James, ha citato in giudizio l'ex presidente Donald Trump, la Trump Organization e tre dei suoi figli per presunta frode, poiché avrebbe reso false dichiarazioni finanziarie collegate alla società che porta il nome di famiglia. La James ha chiesto 250 milioni di dollari di danni. Secondo l'accusa, la Trump organization avrebbe gonfiato i valori di alcuni immobili per ricevere benefici fiscali e maggiori entrate dalle vendite.
Le reazioni - "Un'altra caccia alle streghe da parte di una procuratrice generale razzista, Letitia James è una truffatrice che ha condotto una campagna incentrata su acchiappa Trump" è l'attacco dell'ex presidente in risposta alle accuse rivoltegli in questi giorni.
Le reazioni non si fanno attendere, mentre James punta a vietare permanente a Trump l'accesso a incarichi da direttore nelle società di New York a difenderlo è Alin Habba. La sua legale definisce la causa contro l'ex-presidente "politicamente motivata, non sia basata né su fatti, né sulla legge".
Si aggiungono poi le parole della sua portavoce Liz Harrington: Donald Trump sarebbe "vittima di una persecuzione politica". Sul social media "Truth" Liz ha poi scritto: "Questa è la storia di due sistemi giudiziari: uno grazie al quale i criminali sono liberi e un altro con il quale i democratici perseguitano solo i loro oppositori politici!".
La probabilità di condanna per Donald sta diventando sempre più concreta, con Letitia James che alza il tiro dichiarando che: "Nessuno è al di sopra della legge, Donald Trump ha falsamente gonfiato la sua ricchezza di miliardi di dollari per arricchirsi ingiustamente e per ingannare il sistema".