inevitabile la polemica

Milano, l'assessore Romano La Russa (Fdi) fa il saluto fascista a un funerale | La replica: "Nessun atto illecito"

Il gesto durante una cerimonia per camerata: Fratelli d'Italia lo difende, Pd e M5s attaccano. Lui risponde con una lettera alla giunta: "Mi scuso se qualcuno si è sentito offeso ma il gesto è stato strumentalizzato"

© Tgcom24

A pochi giorni dall'insediamento come assessore alla Sicurezza della Regione Lombardia, Romano La Russa, fratello di Ignazio (fondatore di Fratelli d'Italia con Giorgia Meloni e Guido Crosetto), è stato immortalato di spalle in un video, circolato sui social network, mentre alza il braccio destro e fa il saluto romano durante il rito del "presente". L'esponente di Fdi si trovava a una cerimonia funebre in memoria di Alberto Stabilini, esponente dell'estrema destra milanese ed ex membro del Fronte della gioventù. All'inizio del filmato la voce di una persona non inquadrata invita i "camerati" a mettersi "a posto" e chiama per tre volte il "presente". "Mi scuso se qualcuno si è sentito offeso", ha poi replicato La Russa in una lettera alla giunta. 

Fdi: "La Russa invitava gli altri a non fare il saluto romano" - "L'estremo saluto - ha precisato in una nota Fdi - era stato richiesto in vita dal defunto" e "Romano era cognato e amico di una vita di Alberto. Quel che preme sottolineare, e che non emerge dal video, è che Romano ha invitato tutti a non fare il saluto romano. Emerge invece con chiarezza che il movimento del braccio di Romano non ha nulla a che fare col saluto fascista ma al contrario testimonia il suo invito ai presenti ad astenersi dal saluto. Basta verificare il movimento del suo braccio, peraltro assente durante le chiamate consecutive che comunque la Cassazione ha sancito non essere reato se effettuato in un funerale".

Romano La Russa: "Non era un saluto fascista ma militare" - "Una bufera del tutto ingiustificata, inutile, esagerata e strumentalizzata a fini politici". Così Romano La Russa ha commentato le polemiche per il braccio alzato al funerale di Alberto Stabilini. "Lui ha sempre fatto politica, era un combattente, il suo ultimo pensiero era di essere salutato davanti alla sua vecchia sede a modo suo, cioè con il rito militare del presente", ha spiegato La Russa. "Mio cognato - ha aggiunto - era un vecchio commilitone a cui suoi 15 vecchi amici hanno voluto porre l'ultimo saluto così come sarebbe piaciuto a lui. Fine. Lungi da ogni pubblicità e propaganda fascista. Me ne duole se è apparso così e se qualcuno si è ritenuto offeso mi spiace ancora di più".

La proteste di M5s e Pd - "È un fatto molto grave. non degno di un'istituzione democratica come la Regione Lombardia, pertanto chiediamo all'assessore La Russa di dissociarsi pubblicamente. In caso questo non avvenisse, ci attendiamo che sia il presidente Fontana a censurare il gesto del suo assessore, senza costringerci a depositare in Consiglio una mozione di censura contro La Russa": così il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Fabio Pizzul. Sulla stessa linea il capogruppo regionale del M5s, Nicola Di Marco, secondo il quale "Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia hanno il dovere di intervenire immediatamente, dal momento che La Russa oggi rappresenta la Giunta regionale e di conseguenza la Lombardia".

Fontana: "Non condivido il comportamento di La Russa, valuteremo" - "Sono comportamenti che non fanno parte del nostro modo di vedere, per cui sostanzialmente ai funerali preghiamo, cerchiamo di esprimere solidarietà ai parenti rimasti. Valuteremo. Non ho ancora parlato con l'assessore e credo di non poter aggiungere altro". Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, durante un punto stampa a Palazzo Lombardia, a Milano, a chi gli chiedeva se volesse dissociarsi dal saluto romano dell'assessore alla Sicurezza, Romano La Russa. A proposito di una possibile rimozione dall'incarico dell'assessora sollevata dalle opposizioni, ha aggiunto: "Non c’è nessuna richiesta che mi sia stata presentata. All'opposizione dico che, dopo aver parlato con lui, ne discuteremo e valuteremo tutto".

La lettera alla giunta - "Mi dispiaccio profondamente e chiedo scusa se qualcuno si è sentito incomprensibilmente offeso", ha scritto La Russa in una lettera che ha deciso di scrivere ai colleghi della giunta. Il cognato Alberto Stabilini "non era un estremista ma appassionato di politica fin dagli anni Settanta. Non avrebbe voluto, alla sua morte, tanta pubblicità e una tale strumentalizzazione". Poi ha aggiunto: "Non è stato commesso alcun atto illecito, come fior di sentenze di numerosi tribunali confermano. I fatti oggetto dell'odierna polemica sono lontani anni luce da tutto ciò che può essere accostato al fascismo". 

"Fatti privati da non giudicare" - La Russa ha poi ribadito che il suo gesto è stato fatto per fermare colore che stavano facendo il saluto. "Ritengo che non dovrebbe essere lecito voler scegliere per altri quale sia l'addio più corretto da dedicare a chi ci ha tristemente lasciato. Un gesto che ho cercato comunque di evitare in tutti i modi, come confermano le stesse immagini e i video, che forse potrebbero essere fraintesi. Ma questa è la realtà, ho tentato inutilmente di farli desistere", si legge nella lettera. La Russa ha poi concluso che "fatti privati non devono essere giudicati da una presunta e ipocrita supremazia culturale". 

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