Garantire un clima senza tensioni. E' questa la parola d'ordine del Viminale che si prepara agli ultimi giorni di campagna elettorale. Ci saranno i comizi di chiusura dei grandi partiti e allora l'allerta è massima. Piazze blindate e controlli potenziati: questo l'input del ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, ai prefetti. E una nuova circolare in cui si chiede di adottare tutte le opportune iniziative per isolare i gruppi violenti e garantire l'ordine e la sicurezza pubblica.
Una risposta anche alle critiche di Giorgia Meloni, che aveva denunciato minacce e contestazioni in piazza durante alcuni suoi appuntamenti elettorali. "Qualcuno cerca l'incidente", si era sfogata la leader di Fratelli d'Italia sui social, aggiungendo che "il governo consente provocazioni che possono creare disordini".
Osservata speciale Roma, perché è a Piazza del Popolo che andrà in scena il derby dei comizi finali, centrodestra contro centrosinistra. Alla ricerca della foto ad effetto e del bagno di folla all'ombra del Pincio, cominceranno giovedì pomeriggio Berlusconi, Salvini e Meloni. Il giorno dopo, invece, si cambia colore e sarà la volta di Enrico Letta. Sempre a Roma, Giuseppe Conte e il M5s, a Santi Apostoli. Venerdì spazio anche a Calenda e Renzi, che puntano sul Gianicolo.
E nella sfida delle piazze la grande assente è San Giovanni, che può ospitare fino a 200mila persone. Ma sono lontani i tempi in cui i grandi partiti riuscivano a riempirla, e allora, per quest'anno, meglio disertarla.