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Giappone: i jeans creati dagli scarti della birra  

Un birrificio giapponese ha iniziato a trasformare gli scarti del luppolo in denim ecologici

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I jeans non passano mai di moda, sono un vero e proprio must have negli armadi di tutti. Un capo che però ha un impatto ambientale enorme sul pianeta. Basti pensare che l’industria tessile è la seconda più inquinante al mondo, ed è responsabile del 20% dello spreco globale di acqua e del 10% delle emissioni di CO2. Per produrre un solo paio di jeans servono mediamente tra i sette e i diecimila litri di acqua. Un’alternativa più sostenibile potrebbe arrivare dal Paese del Sol Levante. Il birrificio giapponese Sapporo Breweries ha infatti iniziato a trasformare i sottoprodotti provenienti dalla produzione della birra (come trebbie, gambi e foglie di luppolo) solitamente scartati nel processo di fermentazione, in particolari blue jeans ecologici in linea con i principi dell’economia circolare. Riduco, riuso, riciclo, queste le parole chiave. Per la creazione dei jeans l’azienda ha per prima cosa trasformato gli scarti del luppolo della birra scura in “washi”, un particolare tipo di carta molto sottile prodotto in Giappone per poi impiegarlo nella realizzazione del filato necessario per cucire i jeans. Un progetto virtuoso, certamente, ma non il primo. La stessa azienda ha infatti spiegato che per la realizzazione di questo particolare denim si è ispirata all’esperienza e alla tecnologia di Shima Demin Work, un’azienda nota per l’impegno nella realizzazione di jeans fatti con gli scarti della canna da zucchero.

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