Torna in scena a Milano "La cena dei cretini". La commedia di Francis Veber è una macchina comica perfetta che vede ora Nino Formicola e Max Pisu protagonisti al Teatro Leonardo di Milano dal 21 settembre al 16 ottobre, in uno spettacolo diretto dallo stesso Formicola. "Oggi per fare uscire di casa la gente devi offrire qualcosa di speciale - spiega Formicola a Tgcom24 - e 'La cena dei cretini' lo è: in 40 di carriera ho fatto quasi tutte le commedie più divertente ma questa è veramente sopra la media".
Diventata celebre anche in Italia nel 1998 grazie alla trasposizione cinematografica, dopo tre anni di successi teatrali a Parigi, "La cena dei cretini" è poi tornata al palcoscenico dove, da più di vent'anni, è uno di quei titoli dove la risata è assicurata. Formicola è stato il primo a metterla in scena nel 2000, con Andrea Brambilla. Ora torna accanto a Max Pisu, mentre a completare il cast ci sono Pietro De Pascalis, Claudio Intropido e Alessandra Schiavoni. "Questa commedia ce l'ho nel dna - spiega -. L'avevo fatta nel 2000 e nel 2010 con Andrea Brambilla. E poi nel 2019 con Max Pisu. E' destino che ogni dieci anni debba tornare a confrontarmi con lei".
Come molti, questa edizione ha dovuto per l'arrivo della pandemia. Come mai riprenderla adesso, tre anni più tardi?
Perché questa commedia è una bomba e quando abbiamo interrotto andava alla grandissima. Perché buttarla via?
Tra l'altro giocate d'anticipo andando in scena quando la maggior parte delle stagioni teatrali devono ancora iniziare.
E' quasi un esperimento cominciare così presto a Milano, ormai la stagione inizia a novembre. La nostra è stata una scelta dettata dal voler cominciare il prima possibile. Anche perché sa Dio cosa ci può succedere ancora. Ricordiamoci che il riscaldamento non c’è solo a casa, ma anche nei teatri. Nel dubbio meglio portarsi avanti. Chi fa il nostro lavoro fa un optional. Noi siamo un optional per la gente, un qualcosa in più, che per quanto importante, quando c’è una crisi, si leva. Noi abbiamo tenuto i prezzi molto bassi proprio per cercare di far venire più gente a teatro.
Cos'ha di speciale "La cena dei cretini"?
In oltre 40 anni di carriera le commedie divertenti le ho fatte praticamente tutte. Ma ce ne sono due che sono al di sopra della media: “Rumori fuori scena” e questa. Sono proprio quelle commedie che uno va a vedere e poi consiglia agli amici di fare altrettanto. Credo che oggi sia necessario fare qualcosa per cui la gente sia motivata a uscire di casa e sia felice poi di tornarci. Abbiamo talmente tante cose a disposizione che per uscire devi avere una motivazione forte. Il teatro Leonardo poi è un teatro all'antica: non ha abbonati, quindi noi contiamo soltanto sul pubblico che venga e faccia poi da passaparola.
L'avevi portata in scena già due volte con Andrea Brambilla. Questa edizione in cosa si distingue?
Questa versione è una delle più divertenti. Max Pisu non è Andrea Brambilla e quindi la regia è stata impostata in un modo diverso per adattarsi alle diverse caratteristiche. Ma Max ha un vantaggio clamoroso: è empatico nei confronti del pubblico. Lui è un elefante nel negozio di cristalleria e fa simpatia a pelle. In più abbiamo aggiunto delle piccole cose al testo, senza tradirlo.
Dopo anni al fianco di Andrea Brambilla come hai trovato l'intesa con Max?
Con Andrea non avevo bisogno di parlare, ci dicevano che non eravamo due ma che nel nostro caso uno più uno faceva tre. Con Max si è creata immediatamente una complicità e un'intesa che ha funzionato tantissimo. Tanto che quando abbiamo iniziato nel 2019 la commedia ha funzionato da subito. Certo, il Pignon che fa Max non è quello che faceva Andrea, fa ridere in un altro modo.
Dopo Milano porterete la commedia in giro per l'Italia?
Abbiamo una tournée che è in fieri perché i teatri, per motivi svariati, stanno vedendo un po’ come tira l’aria. Comunque fino a dicembre ci siamo. Poi a gennaio partirò con un'altra produzione, che è “Il sequestro”, dove sono in compagnia di un altro amico, che è Roberto Ciufoli. Abbiamo debuttato a Borgio Varezzi quest’estate ed è andata benissimo. E poi ci ritroveremo tutti e tre insieme per riproporre "Forbici e follia".
Nella ripresa post-Covid il cinema ha sofferto molto, mentre il teatro è sembrato ritrovare subito il suo pubblico. Non è così?
Sì, però bisogna stare attenti a dividere le categorie. Il teatro italiano è per gran parte un teatro privato, sono le compagnie che si spostano scavalcando le montagne e facendo delle tournée assurde. E questo è quello che ha sofferto di più. Il teatro pubblico, sovvenzionato dallo Stato, molto di meno. Per dire alla Scala quelli che lavoravano dentro hanno continuato a prendere lo stipendio, noi no. Noi siamo la spina dorsale del nostro teatro ma in Italia questo non è considerato un lavoro. Infatti io dico sempre di non dire che siamo artisti, ma che siamo artigiani. Dobbiamo semplicemente far bene il nostro lavoro, che è far ridere.
"LA CENA DEI CRETINI"
Teatro Leonardo
da mercoledì a sabato ore 20:30 - domenica 16:30
Info e prenotazioni biglietteria@mtmteatro.it - 02.86.45.45.45