Come il “non luogo” inarrivabile, lʼisola che non cʼè o qualsiasi altro desiderio di evasione, Pagani Utopia è un sogno che i più potranno soltanto immaginare. I 99 esemplari del primo lotto di produzione sono infatti già andati esauriti al momento della presentazione a Milano, al Museo della Scienza: assegno da staccare 2,2 milioni di euro, lʼIva e il conguaglio delle personalizzazioni arriveranno dopo.
Considerata come la supercar della maturità Pagani, tra la prima Zonda e lʼattuale Huayra, la giovane Utopia monta un 12 cilindri biturbo da 864 CV con cambio manuale a 7 marce, come chiedevano i clienti, motore preferito al V8 ibrido da 1.000 CV proposto da Mercedes-AMG. Ma patron Horacio ha insistito con i tedeschi, che lʼhanno accontentato con 5 anni di sviluppo sul propulsore V12. Alla fine la nuova hypercar Pagani risulta più leggera in confronto allʼipotesi di un powertrain ibrido, pesa appena 1.280 kg e sviluppa una maggior coppia massima di 1.100 Nm già a 2.800 giri al minuto, assicurando accelerazioni brucianti e una velocità limitata elettronicamente a 350 km orari.
Pagani Utopia ha una monoscocca in Carbo-Titanio e Carbo-Triax, materiali sviluppati in proprio dalla Casa modenese per ottenere massima resistenza con il minimo peso possibile. La pulizia aerodinamica fa il resto, così nelle simulazioni virtuali sul circuito del Nürburgring, Utopia con motore V12 e il doppio turbocompressore ha girato oltre 4 secondi più veloce di quella con il V8 ibrido da 1.000 CV!
Auto senza tempo, con linee lievi e sensuali, gommata Pirelli PZero Corsa ma misure differenti (21 pollici davanti e 22” dietro), Pagani Utopia monta freni Brembo con dischi carbo-ceramici ventilati di grandi dimensioni. Ha un abitacolo dal sapore vintage, ma non pecca in tecnologie digitali. Arriverà ai primi clienti a metà del prossimo anno.