Elezioni, scontro a distanza Lega-Pd: nelle piazze due idee contrapposte di Italia
Letta: "Pontida è provincia dell'Ungheria". Salvini sul palco fa firmare i sei punti del programma leghista a ministri e governatori. Meloni chiama il ministro Lamorgese: "Non si rovini la campagna di Fratelli d'Italia"
A una settimana esatta dal voto, Lega e Pd si "sfidano" in Lombardia. A Pontida Salvini rilancia il più tradizionale evento del Carroccio e sul palco fa firmare i 6 punti a ministri e governatori spiegando gli impegni: stop al caro bollette, riforma dell'autonomia, flat tax e pace fiscale, Quota 41 per le pensioni, il ripristino dei decreti Sicurezza. Letta invece scende in piazza a Monza con 500 sindaci di centrosinistra e attacca: "Pontida è diventata provincia dell'Ungheria. Noi non vogliamo un'Italia che strizza l'occhio a Orban e Putin, ma un'Italia che sia nel cuore dell'Europa". Giorgia Meloni, per la presenza di alcuni contestatori a un suo comizio, chiama il ministro Lamorgese: "Non si rovini la campagna elettorale di Fratelli d'Italia".
Due idee di Italia contrapposte, separate anche fisicamente da una trentina di chilometri. Si è dunque giocata sui contenuti - più che sui numeri, inevitabilmente a favore del Carroccio - la sfida delle "piazze" andata in scena in contemporanea tra Lega e Partito democratico.
La partita per il voto - In ballo c'è la rimonta agognata da entrambi i partiti, che potrebbe passare attraverso i voti del Nord, feudo storico dei leghisti ma ormai sempre più in bilico. A contenderselo non è solo il partito di Giorgia Meloni (più favorito dai sondaggi) ma anche quello di Enrico Letta. Che non a caso è candidato pure a Vicenza e che scommette sulla carta del "tutto è ancora possibile" in vista del 25 settembre.
Elezioni, il raduno della Lega a Pontida
Da Monza a Pontida - Proprio per questo il segretario Dem sceglie di radunare centinaia di sindaci a Monza, l'ex roccaforte di Berlusconi (che ne ha acquisito nel frattempo la squadra di calcio) espugnata a giugno, "contro ogni pronostico", da Paolo Pilotto. La speranza del centrosinistra è, quindi, che la città porti fortuna alla competizione di domenica. Al contrario sul "sacro" prato di Pontida trionfa la tradizione. Quella delle bandiere del leone di San Marco o di Alberto da Giussano o qualche camicia verde anche se manca il folklore del passato.
Le parole di Enrico Letta - Eppure contro quel popolo si scaglia Letta: "Oggi Pontida è diventata provincia dell'Ungheria". La sferzata, che richiama il sostegno della Lega al presidente Orban, serve all'ex premier a distinguersi ancora: "Noi non vogliamo un'Italia che strizza l'occhio a Orban e Putin - rimarca l'ex premier-. Vogliamo un'Italia che sia nel cuore dell'Europa ed è fedele alle sue alleanze".
Le paorle di Matteo Salvini - Dal canto suo Salvini replica con ironia: "Quelli di sinistra hanno una passione per la geografia, oggi è l'Ungheria, ieri la Russia". Ma su Budapest tiene il punto: "Io rispetto le scelte democratiche di tutti".
Il decreto "Aiuti ter"
SU TGCOM24