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Iran, ragazza uccisa per velo: spari contro manifestanti, 13 feriti

Durante le esequie della ragazza molte donne si sono tolte il velo in segno di protesta e diversi presenti hanno urlato "Morte al dittatore" riferendosi alla Guida Suprema dell'Iran Ali Khamenei

IranHumanRights.org, Twitter

Le forze di sicurezza iraniane hanno aperto il fuoco nella città curda di Saghez su una folla di manifestanti in lutto per la morte della 22enne Mahsa Amini, picchiata a morte per non aver coperto il capo in modo appropriato con l'hijab, il velo islamico. Secondo Hengaw, organizzazione che monitora la situazione dei diritti umani in Iran, almeno 13 persone (tra cui due minori e tre donne) sono rimaste ferite, una delle quali in condizioni critiche.

Iran, le donne hanno potuto assistere a una partita di campionato di calcio: non succedeva dal 1979

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Il 25 agosto, le donne iraniane hanno potuto assistere a una partita di calcio del campionato nazionale (Esteghlal-Mes Kerman) allo stadio Azadi di Teheran. Non accadeva dalla Rivoluzione islamica del 1979. Come riporta la Bbc, sebbene non vi sia alcun divieto ufficiale per le donne di partecipare a eventi sportivi in ​​Iran, è raro che vi partecipino poiché spesso viene loro rifiutato l'ingresso. La decisione è arrivata dopo che la Fifa ha inviato una lettera alle autorità iraniane chiedendo loro di revocare il divieto alle donne di entrare negli stadi perché viola gli statuti del calcio internazionale. Giovedì, le tifose sono state collocate in una tribuna a parte e sono entrate attraverso un ingresso diverso da quello degli uomini.

L'intervento della polizia - Durante la manifestazione a Saghez, città in cui viveva Mahsa, la polizia antisommossa ha aperto il fuoco e lanciato gas lacrimogeni vicino l'ufficio del governatore della città curda, per reprimere le proteste dei manifestanti durante le esequie della giovane. Alcuni di loro hanno urlato "Morte al dittatore", riferendosi all'ayatollah Ali Khamenei, Guida suprema dell'Iran, e  molte donne si sono tolte il velo sfidando la Sharia, la legge sacra dell'Islam, imposta in Iran dopo la rivoluzione del 1979.

La morte di Mahsa - L'agenzia di stampa filogovernativa Fars, affiliata al Corpo dei guardiani della rivoluzione islamica, ha riferito che "le manifestazioni si sono placate dopo l'utilizzo dei gas lacrimogeni da parte delle forze di polizia". Sempre Fars aveva riportato come causa della morte di Mahsa un ipotetico infarto, aggiungendo che la donna soffriva di epilessia: è stata la polizia iraniana a parlare per prima di "improvviso attacco di cuore", negando qualsiasi forma di tortura. A sostenere quest'ultima versione ci sarebbe  un filmato diffuso dalla tv di Stato iraniana in cui si vede una donna, che sembrerebbe Mahsa Amini, accasciarsi a terra mentre negoziava il suo rilascio.

Picchiata a morte - Eppure, le immagini della ragazza costretta a letto, con occhi neri gonfi e macchie di sanguinamento dalle orecchie, sembrerebbero per molti confermare l' ipotesi del pestaggio. L'ospedale di Kasra, dove la giovane è stata ricoverata in terapia intensiva - i sanitari hanno riferito che quando Mahsa è arrivata si trovava già in uno stato di morte celebrale -, sta svolgendo le analisi per stabilire le cause reali del decesso.

Le reazioni - Anche parte del clero iraniano ha voluto assumere una posizione di denuncia: "Qualunque sia la causa della morte di Mahsa Amini, chi è dietro questa tragedia dovrebbe essere ritenuto responsabile", ha annunciato l'Associazione dei chierici combattenti in una nota. 

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