Draghi: "C'è un rallentamento della crescita, ma non i sintomi di una recessione" | "Non sono disponibile a un secondo mandato"
Il presidente del Consiglio parla anche del Pnrr: "Ormai è tutto bandito, c'è poco da rivedere"
L'economia italiana evidenzia "chiaramente un rallentamento, ma non ci sono sintomi di una recessione". Lo ha detto Mario Draghi, sottolineando che per l'anno prossimo si prevede una mezza recessione e che "non c'è motivo che ci si discosti se la crescita è accompagnata dall'equilibrio dei conti". Per il presidente del Consiglio, "le risorse ci sono. Quello che conta è che le riforme continuino, perché è quello l'ambiente favorevole per la crescita. La crescita non è prodotta dai governi, ma dagli italiani". E sulla questione di un secondo mandato a Palazzo Chigi: "No, non sono disponibile".
"Sul Pnrr ormai è tutto bandito, resta poco da rivedere" - La specifica questione se rivedere o meno il Pnrr "è tema di campagna elettorale, lo lascio un po' da parte", ha affermato il premier. "Ma cerchiamo di capire: si può rivedere ciò che non è stato bandito, e siccome è stato quasi tutto bandito, c'è poco da rivedere. Se ci sono progetti che possono essere sostituiti con altri, non credo sia un problema. Ma affronterei la questione non come fatto ideologico ma pragmatico. Da quando il Pnrr ci è stato dato è cambiato tutto, ciononostante molti progetti sono andati avanti". Draghi rincara poi la dose: "Non riesco a capire come possa diventare una questione così dirimente per il futuro politico del Paese, ma sapete mi mancano un po' alcune percezioni. Quello che è stato fatto è stato fatto, non c'è grande possibilità da fare. Bisogna guardare".
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