LA RISPOSTA DELL'ARTISTA

Laura Pausini torna sul caso "Bella Ciao": "Aborro il fascismo e le dittature"

La cantante scrive su Twitter dopo il suo discusso rifiuto di cantare il brano in una trasmissione spagnola

© Instagram

Laura Pausini torna a parlare del caso "Bella Ciao", la canzone che si è rifiutata di cantare in una trasmissione televisiva spagnola. Un caso che è diventato mondiale, tanto che l’artista sceglie un testo in spagnolo e in italiano per il post su Twitter. "Come donna, prima che come artista, sono sempre stata per la libertà e i valori ad essa legati. Aborro il fascismo e ogni forma di dittatura", scrive la cantante.

Laura Pausini vuole fare chiarezza una volta per tutte affermando due principi: di non aver voluto cantare un brano in passato strumentalizzato politicamente e, allo stesso tempo, condannando il fascismo. "Volevo esporre il mio punto di vista dopo le polemiche di questo giorno - scrive -  In una situazione televisiva estemporanea, leggera e di puro intrattenimento, ho scelto di non cantare un brano inno di libertà ma più volte strumentalizzato nel corso degli anni in contesti politici diversi tra loro. Come donna, prima che come artista, sono sempre stata per la libertà e i valori ad essa legati. Aborro il fascismo e ogni forma di dittatura. La mia musica e la mia carriera hanno dimostrato i valori in cui credo da sempre. Volevo evitare di essere trascinata e strumentalizzata in un momento di campagna elettorale cosi' acceso e sgradevole, purtroppo non è  stato cosi'. Rispetto il mio pubblico e continuerò a farlo, con la libertà di scegliere come esprimermi".

La cantante romagnola Laura Pausini era già intervenuta sull’argomento dopo le numerose critiche e ha voluto spiegare fino in fondo il perché del suo gesto in diretta televisiva, chiedendo di non essere strumentalizzata. "Non canto canzoni politiche, né di destra né di sinistra - aveva già scritto sui suoi canali social -. Canto quello che penso della vita da 30 anni. Che il fascismo sia una vergogna assoluta sembra ovvio a tutti. Non voglio che nessuno mi usi per propaganda politica. Non inventare ciò che non sono".

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