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Reuters: "Putin respinse accordo con Kiev all'inizio dell'invasione"

Negoziato dall'inviato russo per l'Ucraina, prevedeva la rinuncia di Zelensky a entrare nella Nato

IPA

L'inviato russo per l'Ucraina, Dmitry Kozak, uomo di fiducia di Vladimir Putin, durante i primi giorni di guerra avrebbe cercato di fermare l'"operazione militare speciale" di Mosca, raggiungendo con la leadership di Kiev un accordo che prevedeva la rinuncia a entrare nella Nato. A rivelarlo, citando "tre persone vicine alla leadership russa", è l'agenzia di stampa Reuters, secondo cui però il leader del Cremlino ha rifiutato l'offerta, continuando nei suoi progetti di annessione di parte del territorio ucraino.

Ucraina, alla Festa dell'Indipendenza sfilano i carri armati russi catturati 

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Oggi è il Giorno dell'Indipendenza e l'Ucraina festeggia nelle vie e nelle piazze delle città più importanti del Paese. Il 24 agosto del 1991 è infatti il giorno in cui Kiev si è dichiarata indipendente dall'URSS. Ed ecco le immagini dei cortei, dove sfilano, insieme alle famiglie e ai militari ucraini, anche i carri armati russi, catturati durante la guerra, iniziata ormai da 6 mesi.

Secondo Reuters, Kozak, nato ucraino, avrebbe detto a Putin che a suo giudizio l'accordo raggiunto rendeva inutile l'operazione militare. Ma, nonostante in un primo momento avesse appoggiato i negoziati, il presidente russo avrebbe successivamente giudicato non sufficienti le concessioni di Kiev, dicendo che aveva ormai ampliato i suoi piani con l'obiettivo di annettere parti del territorio ucraino. L'accordo è quindi stato lasciato cadere.

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha però smentito la notizia, dicendo alla stessa Reuters che "ciò non ha nulla a che vedere con la realtà. Niente del genere è mai avvenuto, è assolutamente un'informazione falsa".

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